�La proposta di costruire mega-campi controllati da 1.000-1.500 persone fuori dal Raccordo � una proposta grave in s�, ma anche per il messaggio che contiene: accanto ai Rom e ai Sinti non si pu� vivere e perci� vanno isolati�. Lo affermano, tra gli altri, Comunit� di sant'Egidio, Caritas di Roma, Arci Solidariet�, Comunit� di Capodarco di Roma, che hanno diffuso una lettera aperta su Rom e legalit�, a proposito della recente firma del �Patto per Roma sicura� tra il Comune e il ministro dell'Interno. Secondo gli organismi firmatari, �chi commette reati deve essere sanzionato secondo le leggi. Ma non si pu� criminalizzare un intero popolo�. Campi Rom isolati e �controllati� fuori dal Raccordo anulare sarebbero �una palese violazione dei diritti umani della popolazione presa di mira�. I firmatari, che conoscono bene i campi nomadi e la popolazione Rom e Sinti perch� sono presenti accanto a loro da molto tempo, si dicono �preoccupati� dei �toni ostili e talvolta apertamente intolleranti� usati in questi giorni nei confronti dei nomadi. Affermazioni che �creano allarmismo sociale in tessuti urbani difficili e ritornano allo stereotipo dello zingaro criminale girovago�. Serve un patto �nel quale la sicurezza venga perseguita mediante l'inclusione sociale�, attraverso il diritto dei bambini alla scuola, l'accesso alle case popolari, la promozione del lavoro femminile. �Proponiamo � si legge nel testo � misure concrete e decisive per la promozione umana dei bambini e dei giovani, sostenendo il diritto allo studio e l'inserimento nella scuola; si prendano misure efficaci per la tutela e la promozione della donna e per l'inserimento nel mondo del lavoro.
Mercoled� mattina, il prefetto Serra, d'intesa col sindaco, ha istituito la commissione che avr� il compito di individuare le aree in cui allestire i �villaggi della solidariet�, per i nomadi.
Intanto, l'assessore alle Politiche sociali, Raffaela Milano, ha assicurato che intende proseguire e rafforzare l'impegno per l'inclusione sociale delle famiglie Rom e Sinti, sia sotto il profilo della scolarizzazione che dell'integrazione socio-lavorativa. �Tutti i punti proposti dalle associazioni firmatarie della "lettera aperta" � ha detto � saranno oggetto di un confronto nel tavolo di lavoro congiunto, che vede la partecipazione, oltre che dell'assessorato alle politiche sociali, degli assessori Coscia, Touad� e del Gabinetto del Sindaco. E importante che le associazioni siano parte attiva, con l'amministrazione, nella progettazione e nella realizzazione degli interventi di accoglienza�
|