Pressing della Caritas sulla riforma della cittadinanza. Il disegno di legge, infatti. � fermo alla Camera, anche a causa di alcuni problemi di copertura finanziaria oggetto di un confronto in corso tra i sottosegretari Marcella Lucidi (Interno) e Mario Lettieri (Economia).
Il testo, ora inviato alla discussione dell'aula che dovrebbe esaminarlo a giugno, riunifica 19 proposte di legge. Per rilanciare il dibatto, ieri sono scese in campo unitariamente la Comunit� di Sant'Egidio, la Fondazione Migrantes, le Acli e, appunto, la Caritas. Secondo le associazioni, le norme in fase di approvazione sono insufficienti. �Il ragionevole ampliamento dei casi di acquisto della cittadinanza per nascita sul territorio (ius soli) � dice un comunicato congiunto � nonch� la predisposizione di percorsi di attribuzione della cittadinanza connessi alla obiettiva partecipazione alla vita nazionale (ius domicilii), costituiscono i tratti qualificanti di una saggia riforma�.
L'attenzione � puntata, in particolare, sui minori di origine straniera. sono 585mila al 1 gennaio 2006, di cui 350mila nati in Italia. �Chiediamo che non venga esteso oltre il limite di tre anni il requisito del preventivo regolare soggiorno in Italia dei genitori, ai fini dell'acquisto della cittadinanza per nascita dei minori figli di cittadini stranieri residenti nel nostro Paese� dicono le associazioni.
Nel corso di un decennio, le acquisizioni di cittadinanza in Italia sono aumentate progressivamente, passando da poco pi� di 3.500 casi nel 1991 a oltre 19mila nel 2005, una ci-fra comunque bassissima rispetto ai tre milioni di immigrati presenti in Italia secondo le stime ufficiali.
Il tema � stato oggetto anche di un incontro al Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) dove si � discusso dell'attuazione di Olmo, progetto europeo coordinato da Roberto Tavani al quale partecipano la Francia, la Spagna e, per l'Italia, l'Arci, la Compagnia delle Opere e le Acli. II sottosegretario al ministero della Solidariet� sociale, Cristina De Luca, ha ribadito che tra gli obiettivi prioritari di intervento del governo ci sono �quelli per risolvere il disagio abitativo e i ghetti urbani�. In vista ci sono anche �corsi certificati di lingua italiana� per gli stranieri �e, in generale, vogliamo revisionare le risorse impiegate nel settore � ha sottolineato � visto che, oggi, fatta pari a 100 la spesa sull'immigrazione, solo l'8% riguarda l'integrazione mentre il 9% riguarda la sicurezza. E questo � inaccettabile�.
Marco Ludovico
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