Comunità di S.Egidio


 

14/06/2007

ANDREA RICCARDI
�Vivere insieme� il libro-manifesto sbarca a Parigi

 

C'� una frase nel libro di Andrea Riccardi che spiega, quasi con distaccata ironia, il dramma del nostro tempo. �Samuel Huntington � stato ridotto a profeta dello scontro di civilt�, in particolare da coloro che non l'hanno letto�. Ma con semplificazioni culturali di questo tipo non si va lontano. Al contrario si rafforzano pregiudizi e stereotipi che trascinano il mondo verso il baratro. Il fondatore della Comunit� di Sant'Egidio, nella sua doppia veste di pensatore cristiano e attore in prima linea della politica internazionale, conosce bene i meccanismi che hanno prodotto immani tragedie, dal Ruanda all'Algeria, dai Balcani all'Iraq e ne offre una chiave di lettura che � anche una proposta al tempo stesso carica di realismo politico e ricca dfsperanze. �Vivere insieme�, il titolo del libro presentato ieri sera all'Unesco in versione francese, � una sorta di manifesto per una nuova civilizzazione in cui sia possibile costruire una nuova convivenza � fra individui, fra minoranze, fra popoli e fra nazioni sulla base del rispetto della diversit� e dell'identit� di ciascuno. �Vivere insieme� � condizione esistenziale e ultimativa di ogni essere umano. Nell'epoca della globalizzazione, che sembra produrre un mondo pi� uniforme, ma che produce invece maggiori differenze, 11 dialogo e la comprensione diventano un imperativo categorico, una sorta di �ritorno all'Arca di No� in cui appunto le diversit� non si annullano, ma imparano a riconoscersi e convivono. In �Vivere insieme�, Andrea Riccardi condensa la sua elaborazione culturale e spirituale e la mette al confronto con riflessioni e analisi di altri pensatori che si sono misurati con la pi� decisiva delle sfide cui � confrontata oggi la condizione umana: l'obbligo di condividere il mondo e nello stesso tempo la voglia di difendere la parte di mondo che rappresenta le nostre radici, culturali, ideologiche, religiose.

�Ogni individuo � scrive Riccardi, citando il libanese Amin Maalouf � ha dentro di s� due eredit�. Una verticale, che attiene alla storia e alla tradizione, e una orizzontale che attiene all'esperienza contemporanea�. Queste due eredit� si attraggono, si stimolano, entrano in conflitto, ma devono imparare a riconciliarsi. L'esperienza accumulata sul campo sconsiglia a Riccardi qualsiasi ingenuit�. Per questo un llbro che riflette gli ideali e le sensibilit� del credente, contiene una straordinaria carica di impegno politico, come hanno sottolineato i diversi relatori intervenuti. Fra questi, l'ex presidente del Fondo Monetario, Michel Camdessus, il quale ha ricordato che il �vivere insieme� comincia con un salto di qualit� e di moralit� nella �governance mondiale�: il "partenarariato � ha detto � non � una parola affascinante, ma � molto pi� efficace dell'assistenza nel rapporto fra Paesi ricchi e Paesi poveri. M.Na.