Comunità di S.Egidio


 

19/06/2007

ROMA Il summit sul �no� alle esecuzioni promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio con i delegati africani Mastella: avere il sostegno di questo continente pu� essere decisivo
Napolitano: �� in gioco il progresso civile�

 

Europa e Africa alleate nella battaglia contro la pena di morte. Una �battaglia fondamentale per il comune progresso civile e per la difesa dei diritti umani�. Cos� il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accoglie al Quirinale i ministri della Giustizia e i rappresentanti di numerosi Paesi africani, arrivati nella capitale per partecipare al secondo colloquio internazionale �Africa for life - against death penalty�, promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio. Nel giorno in cui, in Lussemburgo, i ministri degli Esteri europei approvano il testo di una risoluzione per la moratoria internazionale delle esecuzioni capitali da presentare all'Onu in autunno, a Roma si continua a lavorare per ottenerne l'approvazione. �Analogamente con l'abolizione della schiavit� - aggiunge infatti il capo dello Stato - anche il cammino per l'abolizione della pena di morte � lungo e progressivo, ma il giorno della sua completa sparizione sar� pi� vicino se si allargher� progressivamente il fronte dei Paesi abolizionisti�.

Cenni di assenso in sala; tante le personalit� con gli abiti dai colori vivaci tipici del continente africano. L'obiettivo, spiega il ministro della Giustizia Clemente Mastella, � �arrivare sul piano dell'assemblea dell'Onu con il consenso dei 96 Paesi necessari� perch� la moratoria sia approvata. In questo senso, dice il guardasigilli, �l'impegno della Comunit� di Sant'Egidio per convincere i Paesi dell'Africa pu� rappresentare il colpo d'ala�. Lo spera anche il commissario europeo alla Giustizia Franco Frattini, che invita a �moltiplicare le attivit� di sostegno all'abolizionismo�. Proprio nell'ottica della sensibilizzazione Frattini annuncia una nuova iniziativa: la �Giornata europea contro la pena di morte�, da tenere a Lisbona il prossimo 9 ottobre.

Ma la campagna per la sospensione delle esecuzioni capitali �non pu� e non deve essere soltanto europea�. A sottolinearlo � Mario Marazziti, portavoce della Comunit� di Sant'Egidio. �Il continente che pi� rapidamente sta facendo passi avanti � l'Africa - ricorda -. Davvero pu� fare la differenza, anche dal punto di vista di una risoluzione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite�. Una buona notizia arriva proprio dal Ruanda, che ha abolito la pena di morte l'8 giugno scorso. �La soppressione fa parte del processo di risanamento seguito al genocidio�, spiega il ministro della Giustizia di Kigali, Tharcisse Karugarama. Salgono cos� a 14 i Paesi africani che hanno cancellato questa sanzione dal proprio ordinamento; mentre sono 24 quelli considerati abolizionisti di fatto. Nel resto del mondo - ricordano da Sant'Egidio - poco pi� di 50 Paesi ancora mantengono questo istituto giuridico; ma nel 2006 soltanto in 6 Stati (Cina, Iran, Iraq, Sudan, Pakistan e Stati Uniti) � avvenuto il 91% delle esecuzioni capitali.

Il vento della speranza, insomma, soffia dall'Africa. �E se l� si accender� la luce dell'abolizione - dichiara il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e Pace - sar� un segnale per tutto il mondo�.

Giulia Rocchi