Comunità di S.Egidio


 

Nigrizia

29/06/2007

Il processo intrapreso da molti paesi africani verso l'abolizione rende l'Africa un punto di riferimento per l'abolizione della pena capitale
Imparare la riconciliazione dall�Africa

 

La comunit� di Sant�Egidio da sempre si batte in prima fila per l�abolizione della pena capitale. Proprio nel mese di giugno si � tenuto �Africa for Life�, un incontro a Roma, organizzato dalla comunit�, che ha visto diversi ministri della giustizia africani confrontarsi sull�abolizione della pena di morte. L�intervista a Mario Marazziti, portavoce della comunit� di Sant�Egidio e tra gli organizzatori dell�incontro di Roma.

"L�Africa � un esempio da seguire per il cammino che sta portando avanti nell�abolizione della pena di morte". Lo ha dichiarato lei al termine dell'incontro "Africa for Life", che si � tenuto il 18 giugno a Roma. Che cosa significa?

Significa che in Africa fino a pochi anni fa erano solo 4 i paesi abolizionisti. In cinque anni sono diventati 15. Sono 22 i paesi abolizionisti di fatto, dove da pi� di 10 anni non si eseguono condanne capitali, 2 hanno una moratoria per legge. Sono ancora 15 i paesi che la mantengono e la applicano, ma in soli cinque anni lo scenario � completamente cambiato, c�� un grande movimento: i paesi abolizionisti di fatto o per legge stanno dialogando tra loro per un passaggio ad un rifiuto della pena capitale e alla ricerca di vie alternative della giustizia che rispettino sempre la vita. Quindi in qualche misura l�Africa tende a diventare il secondo spazio, il terzo sarebbe l�Asia Centrale, death penalty free zone; non � un passaggio prevedibile per domani ma di certo � il continente che cambia pi� in fretta.

Un percorso che acquista ancora pi� valore se consideriamo che molti paesi africani escono da lunghe e sanguinose guerre civili, e che molte popolazioni risentono ancora delle conseguenze dei genocidi del secolo scorso.

S�, il percorso dell�Africa acquista pi� valore perch� c�� una grande disponibilit� a cercare vie di giustizia lontane dal concetto di vendetta di stato. Per esempio, l�8 giugno il primo ramo del parlamento ruandese ha votato per l�abolizione della pena capitale, perch� � un percorso che aiuta la riconciliazione nazionale. Ci sono 800 condannati a morte in Ruanda. La scelta di abolire la pena di morte non significa solo voltare pagina, ma anche che nella pagina che si apre impariamo tutti di nuovo a vivere insieme.

La vita umana comunque non pu� essere tolta neppure a chi � accusato di gravi crimini, perch� noi dobbiamo costruire una vita nuova in cui buoni o cattivi, diversi etnicamente o socialmente, vivono assieme e tutti trovano un modo diverso per costruire un livello pi� alto di qualit� della vita. Il Senegal ha rifiutato lo scorso anno la pena capitale; il Ruanda lo ha fatto oggi; altri paesi, come il Malawi, stanno cercando un percorso di uscita della pena di morte assieme a paesi storici per importanza culturale come il Sudafrica, altro esempio di uscita dalla violenza dell�apartheid o come il Burundi o il Mozambico, dopo la guerra civile e le carestie che hanno provocato circa un milione di vittime. Sono tutti esempi che possono diventare trainanti per altri paesi africani e anche per il resto del mondo.

Io credo che l�Africa sia un continente centrale anche per la possibile vittoria a Roma per una risoluzione all�Onu contro la pena di morte portata avanti da Italia e Europa.

Si pu� dire che un legame evidente tra religione e mantenimento della pena di morte oppure � un pregiudizio da sfatare?

Non c�� un legame di biunivocit�, il problema � che la pena di morte � stata popolare nel mondo fino a pochi anni fa, l�abolizione � un successo recente. Di certo ci sono alcuni stati della Nigeria dove si applica la pena capitale per la legge religiosa, ma non per motivi religiosi. Ci sono paesi musulmani, come l�Arabia Saudita, che sono fortemente praticanti, come paesi pi� laici come l�Egitto, che non si pu� considerare sotto il segno dell�ispirazione religiosa, dove per� si pratica spesso la pena di morte. L�Indonesia, paese pi� musulmano del mondo, ha firmato il nostro appello per una moratoria universale. Questo rapporto tra religione e pena di morte non c��.

I paesi africani che mantengono la pena di morte sono influenzati da elementi legati alla cultura tribale?

Nei metodi di applicazione sicuramente: noi ci scandalizziamo quando sentiamo parlare di lapidazione, sicuramente � un barbarie, anche se l�iniezione letale � pure molto dolorosa, nonostante rassicuri chi guarda, perch� cancella la reazione, impedendo di muoversi o urlare, ma non il dolore, perch� il prigioniero si sente esplodere dentro. Per� io credo che la pena di morte in Africa, come negli altri paesi dove permane, � una grande finta scorciatoia e rassicurazione dell�opinione pubblica: cio� l�idea di essere duri col crimine, che � ingenua e inefficace ai fini della repressione del crimine. Quindi, in quanto ai metodi centrano le culture tradizionali, quanto al fatto che rimane la pena di morte, � lo stesso corto circuito semplificativo che caratterizza tutti i paesi che la mantengono.

Ci sono delle categorie pi� colpite dalla pena di morte?

Nel mondo la pena capitale � usata per diversi motivi. Anche nelle democrazie, colpisce la fasce pi� deboli, o le minoranza etniche o pi� marginali. In altri paesi � uno strumento per colpire oppositori politici; la situazione del Pakistan, per esempio, � molto preoccupante: molti condannati a morte hanno l�unica colpa di essere cristiani, e diventano capro espiatorio per altri motivi. Ma la pena di morte si applica ancora contro l�evasione fiscale, per motivi esemplari per motivi di corruzione, per esempio in Cina o Singapore, o ancora per reprimere il traffico di droga, insomma reati che nel nostro mondo non sarebbero ritenuti tali da poter comunque chiedere una pena cos� terribile.

Non c'� una specificit� tipica dell'Africa in questo senso. Il vero problema � che purtroppo in Africa quasi nessuno ha la possibilit� di difendersi in un processo, anche per questo l�abolizione della pena di morte � un modo per liberare gli stati da questa responsabilit� terribile.

La giovane societ� civile africana riesce a dare un contributo al processo di abolizione della pena di morte?

In alcuni paesi come il Senegal, il Mozambico, il Sudafrica, c�� sicuramente una crescita dell�opinione pubblica che aiuta in questo senso. In altri paesi, per esempio la costa d�Avorio appena uscita dalla guerra civile, o ancora la repubblica Democratica del Congo, io credo che la societ� civile possa essere un aiuto, ma non possiamo aspettare che sia proprio la societ� civile a chiedere l�abolizione, perch� sono troppo vive le ferite, ed � molto difficile creare un�opinione pubblica senza che questi desti un altro motivo di scontro. In alcuni paesi deve essere la leadership a trovare una via meno violenta. Dove la democrazia � solida, la societ� civile ha sicuramente un ruolo importante in questo processo.

Sara Milanese