Comunità di S.Egidio


 

29/06/2007

NOMADI - Convegno in Provincia promosso dalla Comunit� di Sant�Egidio
Aprirsi al valore della convivenza contro ogni forma di pregiudizio

 

�Le persecuzioni hanno accompagnato i sette secoli della presenza dei nomadi in Europa. Non c�� altra minoranza, se non gli ebrei, colpita da un tanto palese disprezzo dei diritti umani. Il loro sterminio deve diventare patrimonio comune, come punto da cui partire per affrontare con una consapevolezza nuova le sfide della convivenza�. Queste le parole del presidente della Comunit� di Sant�Egidio, Marco Impagliazzo, pronunziate ieri, mercoled�, in occasione di un convegno svoltosi a Palazzo Valentini, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Roma.

Sono 140.000 i Rom che vivono in Itaha, di cui pi� della met� ha meno di 14 anni; lo 0,25 % della popolazione nazionale e lo 0,5% di quella romana: un numero che sembra alto, � stato sottolineato, ma che � esiguo rispetto a quello degli altri Paesi d�Europa. In particolare, a Roma, come � stato ricordato dal portavoce della Comunit� di Sant�Egidio, Mario Marazziti, un �tavolo� di confronto il Comune, la stessa Comunit�, la Caritas ed altri soggetti per trovare in collaborazione con l�Assessorato capitolino alle politiche sociali, alcune soluzioni per il ripristino della sicurezza. �Punti cardine ha precisato sono: risanamento dei campi attrezzati, permettere ai bambini di andare a scuola, reprimere il crimine, trovare sistemazioni umane per chi � arrivato negli ultimi anni�.

Diverse sono le etnie; i Rom giunti nella Penisola dalle diverse repubbliche dell�ex Jugoslavia da pi� di trent�anni, i Rom provenienti dai Balcani a seguito delle guerre che hanno sconvolto la regione tra il 1991 e il 2000, e quelli provenienti dalla Romania. I nomadi, � stato spiegato, sono un popolo totalmente �sedentarizzato� e molto differenziato al suo interno. La maggior parte sono cattolici, alcuni cristiani ortodossi mentre i Bosniaci, i Macedoni e i Kosovari sono generalmente Musulmani. Molti nomadi, inoltre, sono nati in Italia ma spesso non hanno nessuno status giuridico e nessun diritto.

Nel 1982 la Comunit� di Sant�Egidio inizi� a promuovere e sviluppare attivit� formative e momenti d�incontro con alcune centinaia di Rom che si erano accampati nella periferia Est di Roma. I primi interventi sono stati svolti da volontari non retribuiti a favore dei bambini. Sono state poi successivamente istituite �Le scuole della pace�, ovvero speciali centri posti nei quartieri vicino agli insediamenti dove i volontari organizzano incontri interculturali. Oggi, quotidianamente si svolgono al loro interno, attivit� dedicate al gioco, alla merenda, allo studio e all�approfondimento di alcune tematiche legate ai diritti dei minori. Al convegno svoltosi erano presenti anche, il fondatore della Comunit� di Sant�Egidio, Andrea Riccardi, il presidente emerito dell�Unione delle Comunit� Ebraiche Italiane, Amos Luzzatto.

�La definizione dei nomadi come antisociali � fortemente razzistica, cos� come lo � stata per gli Ebrei ha affermato il presidente Luzzatto durante il dibattito . Persecuzioni, espulsioni e isolamento accomunano questi due popoli � ha continuato �. Non dimentichiamo che la migrazione tra le genti � un fenomeno antico e non applichiamolo solo ai Rom, anche agli italiani che sono stati dei migranti per lungo tempo�. �Questa � la superiorit� assiomatica della cultura occidentale � ha aggiunto � ma occorre parlare di integrazione in una societ� varia e pluralista. Quest�Europa sta cambiando con presenze nuove, popolazioni nuove, culture diverse. Occorre creare non un�Europa delle armi, ma dei canti e delle tradizioni popolari�.

D�accordo si � detto anche il portavoce Marazziti che ha evidenziato la violenza alla quale sono sottoposti il popolo nomade. �I nomadi sono al primo posto tra i gruppi pi� odiati in Occidente � ha detto c�� necessit� di trovare delle risposte capaci di sgonfiare l�antinomadismo e ridare la prospettiva storica vera di un problema con cui l�Occidente non ha saputo fare i conti�.

�Il vero "caso zingari" � ha poi concluso, ribadendo il concetto � cui occorre trovare rimedio � quello di sette secoli di persecuzioni, intolleranza, razzismo. Occorre farsi carico di una responsabilit� che riguarda tutti di fronte al male eccessivo contro questo popolo per cos� lungo tempo.

Ada Perotti