Comunità di S.Egidio


 

15/07/2007

L�OCCIDENTE NON FA ABBASTANZA PER I CREDENTI A RISCHIO
I CRISTIANI PERSEGUITATI CI CHIEDONO AIUTO

 

Dinanzi ad alcuni casi drammatici, come la morte di don Andrea Santoro in Turchia, il rapimento di padre Giancarlo Bossi nelle Filippine, o la crisi della comunit� cristiana in Irak (praticamente dimezzata a seguito della guerra e perseguitata), ci interroghiamo tutti sulla sorte dei cristiani nel mondo, specie dove sono minoritari. Sono molte e diverse le situazioni drammatiche.

Il caso dell�Irak � tragico: le regioni sciite e sunnite non sembrano pi� vivibili per i cristiani. Qualcuno ha anche prospettato la creazione di una provincia per i cristiani nel Nord del Paese. Bidawid, patriarca della Chiesa caldea durante la guerra, aveva sostenuto che il regime di Saddam fosse una garanzia per i cristiani. Molti gerarchi di quella Chiesa la pensano ancora cos�.

Un politico occidentale in visita a Damasco si � recentemente sentito dire dai religiosi che si evitasse di portare la "democrazia" in quel Paese. La Siria autoritaria � divenuta uno Stato rifugio per i cristiani mediorientali. In minor misura anche la Giordania.

All�indomani delle stragi dei cristiani nell�impero ottomano durante la prima guerra mondiale (degli armeni, ma non soltanto), dopo quel primo genocidio del Novecento, il Libano nacque come terra di libert� per i non musulmani. Oggi � divenuto un luogo di difficile sopravvivenza per una comunit� cristiana ridotta. Una parte dei cristiani libanesi � alleata con gli sciiti, mentre l�altra difende le ragioni della democrazia contro la Siria. La situazione � complessa.

I cristiani mediorientali non hanno sempre la stessa visione degli occidentali. Spesso non vogliono sentirsi protetti dall�Occidente, e non da oggi.

Questo non toglie che, purtroppo, siano in drastica riduzione e sotto forte compressione. � un fatto che addolora, perch� quelle sono le terre dell�origine della fede cristiana. Del resto, i musulmani, dopo la scomparsa degli ebrei dai loro Paesi, con l�esodo dei cristiani attualmente in corso resteranno pi� soli in una societ� monolitica. E questo avr� ulteriori effetti negativi.

I cristiani occidentali hanno spesso dimenticato il "debito" verso i loro fratelli d�Oriente. Questo fenomeno di amnesia si inserisce in una provincializzazione del nostro cristianesimo, rinchiuso nel piccolo del territorio.

Abbiamo, invece, una tradizione di grande apertura universale, che deve tornare come orizzonte per le nostre Chiese. Quella italiana aveva una tradizione di partecipazione alle missioni; quella francese di vicinanza ai cristiani d�Oriente e a quelli di tanti altri Paesi del mondo. Queste realt� debbono diventare pi� centrali in una pastorale capace di sviluppare un senso di comunione partecipe, senza confini.

Nel tempo della globalizzazione i cristiani si provincializzano? Giovanni Crisostomo diceva: "Li rese un corpo solo. Chi sta a Roma considera gli indiani come parte del suo corpo".

� necessaria una fantasia della comunione, che si radichi in una preghiera memore per i cristiani che vivono in difficolt�, capace di sviluppare forme di solidariet�. D�altra parte, ci sono comunit� cristiane, nel nostro Paese, che da decenni sono vicine ai confratelli d�Oriente o a quelli che si trovano in difficolt�, sviluppando forme inedite di comunione, inviando il messaggio costante che essi non sono dimenticati.

Indubbiamente, e non solo in Medio Oriente, i cristiani soffrono. Ci sono Paesi dove sono perseguitati o la loro libert� viene negata o ridotta. Molti problemi sono negli Stati musulmani. Ma non solo. Anche in Cina, com�� noto. Esistono gravi questioni in India. � il problema della libert� religiosa da riproporre in tutte le sedi internazionali. Ma le sofferenze di questi cristiani debbono interrogare intimamente i cristiani d�Occidente.

� un problema che Giovanni Paolo II aveva posto durante il Grande Giubileo, quando apr� la riflessione sul Novecento come "secolo del martirio".

Tanto dolore non esige forse un�assunzione profonda nella preghiera, nella vita, nell�amore anche da parte di coloro, come noi, che vivono la loro fede in una situazione sicura?

Andrea Riccardi