Comunità di S.Egidio


 

Gazzetta del Mezzogiorno

14/08/2007

Il presidente della Comunit� di S.Egidio: zingari cittadini con diritti
�Sette secoli di angherie, razzismo e genocidio�
Il professor Impagliazzo: l`Europa deve fare ancora i conti con questa realt�

 

ROMA. �Un caso zingari esiste, � quello di sette secoli di persecuzioni, angherie, intolleranza, razzismo e infine genocidio, con il quale l`Europa e gli europei non hanno fatto i conti. Per questo � urgente trovare un rimedio�. Lo afferma il presidente della Comunit� di Sant`Egidio, docente di storia contemporanea all`universit� di Perugia, Marco Impagliazzo dopo la tragedia dei quattro bambini rom morti a Livorno. Secondo il professor Impagliazzo, �non si tratta di pronunciare condanne penali contro qualcuno, magari postume ma di farsi carico, finalmente, di una responsabilit�, che ci riguarda tutti, in quanto europei, di fronte al male scatenato nel nostro continente contro questo popolo per lungo tempo�. Il presidente della Comunit� di Sant`Egidio ricorda inoltre che �gli zingari non godono in Europa di nessuna vera protezione n� simpatia. Non hanno uno Stato alle spalle che ne possa difendere i diritti. Pur essendo cittadini europei a pieno titolo sono una nazione senza territorio, ma dotata dei diritti e dei doveri del cittadino europeo�. Di sicuro, aggiunge Impagliazzo, �suscitano reazioni sproporzionate alla loro consistenza: poche migliaia in citt� di milioni di abitanti. La loro pericolosit� sociale � per lo pi� limitata alle espressioni di piccola delinquenza. Ma pi� pi� spesso rientrano nelle cronache per drammi umani, come la morte per fame o per freddo dei loro bambini, ormai estranei alla maggioranza del corpo socia- Una terribile immagine dei campo nomadi di Livorno, devastato sabato da un incendio che ha ucciso quattro bambini le. Il fatto -- prosegue Impagliazzo -- � che sappiamo molto poco chi sono .gli zingari, anche se vivono nelle nostre citt� e nei nostri paesi ormai da secoli. Quali e quante differenze tra loro che non vengono nemmeno prese in considerazione. � persino difficile dire se oggi il loro nomadismo � una caratteristica imprescindibile o invece un prodotto del rifiuto sociale che li circonda�.