Comunità di S.Egidio


 

26/09/2007

Immigrati, solidariet�, �fastidio�
ILLEGALIT� E FATTORE �F�

 

Farsi giustizia da soli. Comunque la si metta, � inaccettabile e rende la vita meno sicura a tutti. Quando diventa raid di incappucciati � raggelante, qualunque sia il disagio invocato. Perch� si tratta di comportamenti criminali. Magari chi li commette pensa di avere ragione perch� � infastidito da qualcosa. Ma accettarlo � la premessa del Far West e dei pogrom.

I carabinieri sono stati bravi a Ponte Mammolo e uno degli autori � stato gi� processato. Altri 19 sono ancora a piede e a lingua libera. Forse sono tra quelli intervistati in questi giorni, che non vogliono vicino a loro quel gruppo di zingari. Abbiamo visto le immagini delle baracche. Nessuno di noi vivrebbe cos�. Ma ci vivono, donne, bambini, un po' di uomini. Che alternativa hanno? Pasolini parlava di �Roma frittata�. Dopo un grande lavoro l'amministrazione Veltroni ha ridotto un po' la frittata e c'� un po' pi� Roma-comunit�, oggi; anche gli immigrati sono pi� occupati, in media, che nel resto del Paese. Ma ci sono nodi irrisolti, da decenni, e problemi nuovi: le baracchette spontanee, i flussi dei nuovi poveri europei. Da integrare, subito, ma che rimangono troppo a lungo ai margini: perch� conviene a tutti finch� non arriva il conto. E c'� un problema nuovo, che non � solo romano. � il �fattore F�, la crescita del �fastidio�. La mancanza di sopportazione dei cittadini, un fenomeno cos� in crescita da diventare fattore politico.

Aumenta l'aggressivit� in citt�, per lo stile di vita, la fragilit� dei rapporti umani e delle relazioni familiari, lo sballo come sale di una vita che non piace, le predicazioni rissose degli opinionisti, delle star dei talk show, dei reality, della politica. o dell'antipolitica.

L'incapacit� di sopportare un fastidio sta diventando una malattia deI nostro tempo. Perch� comporta la fatica di soluzioni lunghe. Il fastidio ha mille ragioni per esistere. Ci si arrabbia per il traffico, i soldi che mancano, il lavoro che non piace. E alla fine della giornata ci stanno pure gli zingari, i mendicanti, quelli che �invadono� il nostro spazio individuale, o che toccano la nostra automobile senza autorizzazione. Un lettore avvertito deve imparare a resistere in questi tempi alla leggenda metropolitana di una �propensione� al crimine maggiore in rom e rumeni rispetto agli altri, come sosteneva Cesare Lombroso. Occorre raffreddare i toni: ricordarsi, ad esempio, che la met� dei rom sono sempre bambini, che, quando nascono, non sono altro che bambini. Da tutelare almeno come i cuccioli di cane.

Mario Marazziti