Comunità di S.Egidio


 

21/10/07

Oggi la visita, ci sar� pure Prodi. E marted� Napolitano chiuder� il convegno dei leader religiosi
�Napoli aspetta il Papa, per sentirsi amata�

 

NAPOLI �Questa � una citt� che si prende dalla parte dell'anima�. II cardinale di Napoli Crescenzio Sepe mette da parte le cifre e le analisi di ci� che � buono e di ci� che � cattivo alla vigilia dell'arrivo di Benedetto XVI, 16 anni dopo i tre memorabili giorni di Karol Wojtila: �Napoli continua ad esprimere, in tante sue forme. anche drammaticamente contraddittorie, un suo primordiale bisogno, cio� quello di sentirsi amata, di rompere quell'assedio che riesce a pronunciare solo giudizi a condanne, come a dare per scontato che la tragica realt� di Napoli � Napoli stessa�.

Ecco la citt� che domani accoglie il Papa: protagonista e vittima dei suoi stessi mali. E l'arcivescovo Sepe, che sta qui da poco pi� di un anno, li conosce bene. Scelse di andare a baciare la terra di Scampia. Il giorno del suo insediamento nella diocesi. Entr� insomma dalla porta stretta del quartiere pi� a rischio. dove i giovani vivono di camorra e le famiglie pagano il prezzo pi� alto della illegalit� pi� diffusa, ma dove la chiesa, i parroci le associazioni lottano per la vita di fronte alla morte.

L'INCONTRO DI SANT�EGIDIO

Ma il Papa viene anche per aprire il tradizionale incontro annuale della Comunit� di Sant'Egidio tra i capi delle religioni di tutto il mondo, quest�anno dedicato ad �un mondo senza violenza�. E l�argomento ben si intreccia con la realt� di Napoli, dove i morti ammazzati dall�inizio dell�anno hanno numeri a due cifre e dove la Chiesa cattolica e le altre Chiese rilanciano una proposta di convivenza dove la vita sia tenuta in maggior conto. Ci saranno musulmani, buddisti e tanti cristiani. Tra loro il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, che gi� ieri sera ha pregato per la pace e per il dialogo ma anche per la legalit� e la concordia in questa citt�, in una preghiera recitata nella chiesa greca di Napoli.

Ma questa mattina verr� anche il Presidente del Consiglio Romano Prodi, che pranzer� con il Papa al seminario di Capodimonte. mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano � atteso per marted� alla fine del convegno di Sant'Egidio per la grande preghiera di tutti gli uomini di religione, per la pace nel mondo in piazza del Plebiscito. Qui questa mattina il Papa celebrer� la Messa per Napoli e per aprire il convegno della Comunit� di Sant'Egidio. Ieri il cardinale Sepe ha illustrato. insieme al professor Andrea Riccardi, il significato della visita: �Il Papa viene a Napoli per confermare la fede, incoraggiare l'attivit� e l�azione pastorale che la Chiesa di Napoli sta svolgendo. e per dare nuovo slancio alla speranza che Giovanni Paolo II port� a Scampla nel 1991 e che � diventato motivo fondamentale di ci� che si vuole realizzare a Napoli�.

RISPOSTE ALLA PRECARIET�

Poi il cardinale ha spiegato che il problema maggiore a Napoli la � la disoccupazione giovanile e la precariet� del lavoro. che si traduce in lavoro nero. E� una situazione che va contro qualsiasi crescita umana, etica e cristiana - ha commentato Sepe - e si tratta di fenomeni che vogliamo siano risolti per dare fiducia in un momento di crisi, dove la gente � in preda al pessimismo, non ha pi� voglia di fare e tende ad incrociare le braccia e aspettare. Perci� bisogna dare speranza e risposte concrete ai problemi della disoccupazione e della precariet�. Poi il cardinale ha fatto riferimento all'altro grande evento che il Papa questa mattina inaugura con la Massa in piazza del Plebiscito: �Napoli diventa capitale del dialogo e questo � una risposta anche alla voglia della citt� di ripresentarsi sulla scena mondiale per quello che � veramente. E� una grande occasione per dimostrare che Napoli ha le potenzialit�, le energie di rendersi protagonista in campo culturale. sociale e religioso. Ce la possiamo fare.�

Andrea Riccardi. fondatore della Comunit� di Sant'Egidio, ha sottolineato il carattere mediterraneo di Napoli, un mare che ha collegato tanti popoli con culture e tradizioni diverse e che �non dove essere assolutamente considerato una frontiera tra il mondo occidentale e quello musulmano, ma dove ritrovare la sua vocazione di ponte tra religioni e culture�.

Alberto Bobbio