La cultura del Novecento ha spesso guardato alle religioni come ad un fenomeno residuale: con un ragionamento viziato forse di sociologismo, si affermava facilmente che pi� modernit� avrebbe voluto dire meno religione. Tuttavia questo sviluppo cos� lineare non ha avuto luogo. Al contrario abbiamo assistito ad una "rivincita di Dio", per richiamare il titolo di un libro di Gilles Kepel di pi� di qualche anno fa. La rivoluzione khomeinista in Iran, la resistenza anti-sovietica in Afghanistan, 1'avanzata di partiti e movimenti islamisti in quasi tutti i paesi a maggioranza musulmana e - oggi il terrorismo di matrice islamica sembrano dimostrarlo chiaramente. Ma sarebbe un errore limitare questa ripresa della religione al solo islam.
In India il nazionalismo hindu ha via via allargato la sua influenza fino a governare i1 paese per alcuni anni. In Israele si e verificata una crescita nel peso dei partiti religiosi. In Europa, papa Giovanni Paolo II si e imposto come un grande leader spirituale, ma ha anche avuto un ruolo nelle trasformazioni del 1989. Le sette neo-protestanti di ispirazione carismatica godono di un'influenza crescente tra le masse popolari di Africa, Asia e America Latina. Gli esempi potrebbero proseguire, ma non si pu� non menzionare la rivolta non violenta dei monaci birmani, che, bench� sanguinosamente repressa, ha innescato una mobilitazione popolare e risvegliato l'attenzione del mondo su una dittatura dimenticata.
Anche la globalizzazione, altro processo che si riteneva avrebbe indebolito le religioni tradizionali, ha giocato un ruolo ambiguo in questo contesto: l'omologazione che essa sembra imporre e lo spaesamento che nasce dal trovarci - confusamente - tutti pi� vicini hanno spinto a riproporre le identit� messe in discussione. E la religione diventa elemento identitario, talvolta al centro di questa riaffermazione dell'identit�. � la tendenza a riproporre nel nostro Paese, anche da parte di ambienti laici, il cattolicesimo come religione civile.
Un mondo conflittuale come il nostro attrae nelle sue dinamiche anche le religioni. Le religioni possono essere utilizzate (e sono effettivamente utilizzate) come benzina da gettare sul fuoco del conflitto. Lungo il Novecento per� siamo stati testimoni anche dell'emersione dal profondo delle religioni di un messaggio di pace. Da Assisi, nel 1986 e agli inizi del 2002, pochi mesi dopo 1'11 settembre, per iniziativa di Giovanni Paolo II, � stato lanciato un messaggio di pace, quando esponenti qualificati delle diverse religioni si sono ritrovati assieme a pregare per la pace. Quella dell'incontro tra le religioni ad Assisi � stata una delle pi� belle immagini del papato di Giovanni Paolo II. La Comunit� di Sant'Egidio ne ha ripreso lo spirito e in questi giorni, in collaborazione con la Diocesi di Napoli, questo incontro si potr� realizzare nuovamente nella nostra citt�, con l'apertura solenne della visita di Benedetto XVI.
In tanti conflitti tuttora aperti si pu� vedere l'ombra del richiamo al nome di Dio. Ad Assisi per� - e negli incontri che in questi vent'anni si sono susseguiti - i capi religiosi, pur nella loro diversit�, sono apparsi non pi� gli uni contro gli altri, ma tutti insieme per la pace. Da Assisi saliva un messaggio di pace che chiamava le tradizioni religiose a desolidarizzare dalla guerra. E in questi incontri per la pace, i capi religiosi hanno proclamato pi� volte la convinzione che "non c'e guerra santa, ma solo la pace � santa".
Se dunque le religioni, in virt� della loro rinnovata influenza, possono contribuire alla divisione e al conflitto, possono anche dare un grande contributo alla pace. E il valore e i1 significato dell'incontro di Napoli, "Per un mondo senza violenza - Religioni e culture in dialogo", che gi� nel titolo delinea questo ruolo pacificatore delle religioni in dialogo. Maggiore vicinanza e comprensione tra mondi religiosi significa anche maggiore affratellamento fra i popoli. In un tempo come i1 nostro non � una prospettiva da poco. Il dialogo tra culture e religioni pu� trasformare una vicinanza casuale e confusa tra diversi nella civilt� del convivere. Nelle religioni, nel loro patrimonio di sapienza, di speculazione, di spiritualit�, si possono trovare risorse nuove per sanare conflitti ancora irrisolti e per aiutare tutti a riconoscersi membri della stessa famiglia umana.
Gino Battaglia
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