Comunità di S.Egidio


 

21/10/07

Intervista
Sepe:dalla visita l�energia per un vero cambiamento

 

Luogo delle contraddizioni. dove alle mille difficolt� �si intrecciano genialit�, arte, voglia di fare�. E luogo di una Chiesa �viva e presente�, che dal Papa si aspetta � incoraggiamento� per rendersi sempre pi� protagonista del cambiamento e dello sviluppo di cui la citt� ha bisogno. E� questa la Napoli che, sintetizzata nelle parole del suo arcivescovo, il cardinale Crescenzio Sepe, aspetta oggi la visita di Benedetto XVI. Alla vigilia dell'incontro di uomini e religioni promosso dalla di Sant'Egidio che, proprio a Napoli, trova �quasi la sua sede naturale�, con l'auspicio che si creino le �premesse� per fare della citt� la sede di �un Forum permanente delle religioni e del dialogo�.

Napoli, e il Meridione in genere, stanno vivendo una situazione difficile. Che significato assume per la citt� 1'arrivo del Papa in questo momento particolare?

Indubbiamente non poche difficolt� investono Napoli, la Campania e tutto il Sud. Sono ben evidenti le conseguenze di uno sviluppo annunciato ma incompiuto e distorto. Passi in avanti sono stati senz'altro compiuti ma tanto ancora c'� da fare per dare risposte ai nostri giovani, per frenare le nuove emigrazioni, per valorizzare intelligenze, professionalit� e capacit�, per uscire dal tunnel del disagio sociale che porta anche alla devianza e alla violenza. Bisogna rifuggire da ogni possibile rassegnazione per imboccare, con coraggio, percorsi nuovi per aprire le nostre citt� a orizzonti nuovi fatti di sviluppo e di certezze. Noi, Vescovi del Sud, da tempo stiamo lavorando in questa direzione. La visita ora del Santo Padre Benedetto XVI � motivo di orgoglio e di profonda gioia, di sostegno e incoraggiamento, perch� ci fortifica nella fede, ci aiuta a riscoprire i valori della nostra storia e delle nostre radici cristiane, per recuperare motivazioni ed energie per imboccare, con rinnovata fiducia, la strada del cambiamento e dello sviluppo.

Questa � la citt� delle contraddizioni, dove gli opposti spesso convivono fianco a fianco e dove la Chiesa ha un ruolo centrale. Che diocesi, se cos� si pu� dire, si trover� di fronte Benedetto XVI?

S�, convivono nella nostra citt� forti contraddizioni ma si intrecciano anche genialit�, arte, capacita e voglia di fare. Si tratta di interpretare e valorizzare in misura giusta, con idee chiare e concretamente, questa realt� che � fondamentalmente bella, stimolante e incoraggiante. Bisogna saper ascoltare, capire e condividere disagio, bisogno e aspettative. Rispetto a questo la Chiesa � decisamente in campo con la forza della Parola e con l'impegno di un clero attento, premuroso e zelante e di un laicato sensibile e generoso, stando quotidianamente con e tra la gente per costruire, nel nome di Cristo, la speranza che, per essere futuro, parte e deve partire dall�oggi attraverso la valorizzazione delle risorse umane, la formazione, una progettualit� che va sostenuta con misure adeguate, concrete e chiare. Il Santo Padre Benedetto XVI, quindi, trover� questa Chiesa il cui cuore batte all'unisono con il cuore del popolo di Dio.

Perch� Napoli come sede di questo incontro di uomini e religioni? Che Cosa ha da dire di "speciale" sul fronte del dialogo?

Io non voglio enfatizzare pi� di tanto il motivo e il significato di una scelta, ma Napoli mi sembra quasi la sede naturale di questo grande incontro di volont� e di impegno per costruire la pace, attraverso la riflessione e la preghiera. E la storia, antica e nobile, di questa meravigliosa citt� che lo testimonia, perch� Napoli, da sempre, ha saputo parlare alle genti di ogni civilt�, Napoli ha saputo aprirsi al mondo, per la sua antica cultura impregnata di valori umani fondamentali e universali quali 1'accoglienza la tolleranza, la comprensione, la generosit�. Ancora oggi Napoli � un formidabile crocevia di razze, di culture, di religioni e di civilt� che vivono e coesistono in un rapporto fortemente integrato con i napoletani e i campani i quali forti proprio delle loro difficolt� e sofferenze, sanno comprendere e condividere quelle degli altri. Napoli, peraltro, per la sua posizione geografica, assolutamente strategica rispetto ai Paesi del Bacino del Mediterraneo, da sempre e stata aperta al dialogo e alla cooperazione e pu� svolgere un fondamentale ruolo di cerniera e di collegamento all'interno di un impegno che in nome dell'Europa avvicini popoli diversi e realizzi obiettivi comuni.

Che Cosa si aspetta da questo evento?

Mi aspetto, proprio in nome dell'antica cultura, un grande coinvolgimento di popolo, una profonda comprensione tra religioni e culture diverse, una riscoperta del valore della preghiera, un riaffermato impegno al rispetto reciproco e al dialogo, una grande volont� di pace che va costruita e resa possibile e forte dentro ciascuno di noi, dentro la famiglia, dentro le comunit�, dentro le societ�, nel mondo intero. Sono certo che questo incontro dar� frutti copiosi e creer� le premesse per realizzare un Forum permanente delle religioni e del dialogo proprio a Napoli che sapr� essere simbolo di comprensione tra popoli. Vogliamo fare di Napoli la vera, grande Citt� della Pace.

Salvatore Mazza