Comunità di S.Egidio


 

23/10/07


A Napoli nello spirito di Assisi �Mai violenza nel nome di Dio�

 

Lo �spirito di Assisi� aleggia tra i velluti e gli intarsi dorati del San Carlo, perch� la pace � armonia di intenti e questo � un tempio dell�armonia. Lo spirito di quell�incontro era stato richiamato da Benedetto XVI quando � domenica alle 13 nell�aula magna del Seminario arcivescovile a Capodimonte � si era rivolto ai rappresentanti di tutte le religioni riuniti a Napoli per il meeting della Comunit� di Sant�Egidio. � entrato � nel pomeriggio della stessa domenica � nel teatro dove si � riunita l�assemblea plenaria che ha inaugurato i tre giorni di dialogo. �Di fronte a un mondo lacerato da conflitti, dove talora si giustifica la violenza in nome di Dio � ha detto il Pontefice nel suo saluto � � importante ribadire che mai le religioni possono diventare veicoli di odio; mai, invocando il nome di Dio, si pu� arrivare a giustificare il male e la violenza. Al contrario, le religioni possono e devono offrire preziose risorse per costruire un�umanit� pacifica, perch� parlano di pace al cuore dell�uomo. La Chiesa cattolica � ha aggiunto Benedetto XVI � intende continuare a percorrere la strada del dialogo per favorire l�intesa fra le diverse culture, tradizioni e sapienze religiose �.

Dopo i saluti del sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, del presidente della Campania, Antonio Bassolino, del presidente della Provincia, Riccardo Di Palma, e del presidente del Consiglio Romano Prodi, per il quale le religioni hanno una grande responsabilit� �nel decidere per la vita e la benedizione reciproca, piuttosto che nel conferire, una qualche legittimazione ad azioni di morte�, � stato il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe a introdurre i lavori passando poi la parola al fondatore della Comunit� trasteverina, Andrea Riccardi. Per Sepe il legame con Assisi si fa ancora pi� stretto e necessario �a causa della crescente violenza che caratterizza il vissuto della societ�. � un�urgenza invocata dall�uomo contemporaneo, nostro fratello, che cerca risposte al suo disorientamento�. Va infatti ricordato che questo meeting, invocando la pace, tiene conto della violenza quotidiana che � all�origine dei grandi dissidi. Alla base c�� il disprezzo, dir� Riccardi aprendo l�assemblea plenaria. �Il virus del disprezzo � ha affermato il fondatore della Comunit� di San�Egidio � produce effetti dannosi e a lungo termine. Il disprezzo nei confronti del popolo ebraico ha prodotto la Shoah. Il disprezzo ha distrutto ponti fecondi tra musulmani e cristiani, costruiti nel passato. La sicurezza del disprezzo nutre il terrorismo in nome della religione. Il disprezzo, giorno dopo giorno, scava abissi�. E il disprezzo crea la cultura della paura. Dialogare significa non aver paura. �I religiosi rispondendo all�invito di Napoli � ha aggiunto Riccardi � dicono alto e forte che intendono dialogare, che credono nel dialogo. Non � una moda. Il dialogo � intimo alle religioni: nasce nella stessa preghiera che � dialogo, anche se silenzio, ascolto, in ogni modo affermano che non siano autosufficienti, ma bisognosi di Colui che � al di l� di noi�.

E il dialogo � cominciato, anzi ripreso, se mai a livelli cos� alti sia mai stato interrotto, nel settecentesco teatro. Allo stesso tavolo, il presidente della Tanzania, Jakaya Mrisho Kikwete, il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, il rabbino capo d�Israele Yona Metzger, il fondatore dell�Universit� degli Emirati arabi Ezzeddin Ibrahim, l�alto consigliere del buddismo tendai Gijun Sugitani e, ancora, Rafaele Correa Delgado, presidente dell�Ecuador e Kassym- Jomart Tokayev, presidente del Senato del Kazakhstan. Tutti ad ascoltare innanzitutto le testimonianze di segno opposto del monaco buddista birmano U Uttara e di Ines Zimba, medico del Mozambico: ovvero la pace negata e la pace possibile. Cos� nel San Carlo � entrata anche la Birmania con le sue atrocit�: �Sono qui con tutti voi � ha detto il monaco � per pregare per la libert� e per la pace per tutto il mondo, compresa la nostra nazione, la Birmania, che ha subito orribili e terrificanti repressioni da parte della dittatura militare�. In Mozambico il clima non era migliore, ma proprio Sant�Egidio, mettendo allo stesso tavolo i capi delle opposte fazioni, dimostr� che dal dialogo pu� nascere la pace.

Istituzionalizzare il dialogo, quindi, ed ecco la proposta del rappresentante di Israele al quale si aggiunge per i musulmani Ezzeddin Ibrahim: le Nazioni Unite delle religioni o un Segretariato permanente per facilitare il dialogo e per non lasciare alle sole diplomazie il compito di lavorare per la pace. �Si incontrino i leader religiosi che hanno influenza sui loro popoli. Lasciateci sedere intorno ad un tavolo, lasciateci essere gli ambasciatori dell�Onnipotente, per sforzarci di costruire ponti e promuovere la pace�, ha chiesto il rabbino Metzger aggiungendo: �San�Egidio � gi� riconosciuta come il rappresentante di fatto di quest�incontro. � ora il momento di autorizzarla ufficialmente ad agire per conto di questa assemblea�. Anche Bartolomeo I ha voluto sottolineare �la responsabilit� delle Chiese e in genere delle religioni nel contribuire al rasserenamento delle passioni umane, che molte volte muovono a guerre e forme di violenza che uccidono gli uomini�.

Giovanni Ruggiero