Comunità di S.Egidio


 

24/10/2007


Riccardi: nel 2008 appuntamento a Cipro

 

La Chiesa ortodossa cipriota ha proposto alla Comunit� di Sant�Egidio di organizzare a Cipro il prossimo meeting interreligioso per la pace. �Siamo onorati - ha detto l�arcivescovo di Cipro Chrysostomos II nella conferenza stampa di chiusura dell�incontro di Napoli - di ospitare l�anno prossimo un evento che riunisca gli esponenti di tutte le religioni e le culture del mondo. Le diverse comunit� dell�isola - ha sottolineato - hanno da sempre convissuto nella pace e nel dialogo fraterno.

La diversit� delle religioni non costituisce motivo di conflitto, ma incentivo a individuare cammini di lavoro comune�. �Cipro e Napoli - ha proseguito - stanno costruendo nel cuore del Mediterraneo un ponte di pace che deve estendersi a tutti i territori che soffrono per la violenza�. Frutto delle giornate partenopee di scambio e dialogo � anche la proposta del cardinale Sepe di creare un gemellaggio con Cipro, per intensificare un dialogo gi� iniziato e in fase di sviluppo. �Sull�edizione del prossimo anno stiamo studiando gli aspetti logistici e tecnici - ha confermato il fondatore della Comunit� di Sant�Egidio, Andrea Riccardi -. Vogliamo fortemente che si faccia l�, accogliendo l�invito che ci � stato rivolto, perch� da Cipro si guarda al Medio Oriente e perch� l�isola � una grande frontiera, tra Oriente e Occidente e tra Nord e Sud�.

Confronto nello spirito di Assisi

Napolitano: speranza per la citt� e la pace nel mondo

Giorgio Napolitano: Rivolgo il pi� cordiale saluto agli illustri rappresentanti delle Chiese cristiane e delle grandi religioni mondiali convenuti a Napoli, a tutte le personalit� partecipanti, agli amici della Comunit� di Sant�Egidio. E con particolare affetto dedico le mie parole ai napoletani: vi sento sempre vicini, e vi sono sempre vicino, nei momenti migliori e nei giorni difficili. Viviamo, in questa bella piazza, anche a me molto cara, un momento luminoso, che ha avuto inizio con la visita pastorale del Papa Benedetto XVI.

L�anno scorso partecipai ad Assisi a questo ormai tradizionale Incontro internazionale per la pace, e il cardinale Sepe mi diede da allora appuntamento a Napoli per la stessa Giornata di dialogo interreligioso. Non potevo mancare, e sono qui innanzitutto per raccogliere un messaggio che deve impegnarci tutti, qualunque sia la fede e la condizione sociale di ciascuno, qualunque sia la funzione di responsabilit� che alcuni di noi assolviamo. L�incontro, il dialogo, senza oscurare le proprie convinzioni, ma tendendo alla comprensione reciproca e all�avvicinamento: questa � la sola strada per convivere nella pace, per prevenire e risolvere i conflitti. Ed � la strada opposta a quella della chiusura nelle proprie certezze, dell�intolleranza, della violenza. Dialogo tra le religioni, dialogo tra le culture, come dice il tema dell�Incontro che ora si conclude. Lo spirito di Assisi - ha affermato con forza il Pontefice - si oppone all�abuso della religione quale pretesto per la violenza. Egli ha cos� collegato idealmente il suo saluto all�iniziativa della Comunit� di Sant�Egidio con il discorso che da questa piazza ha rivolto domenica ai napoletani, nella comprensione delle realt� difficili e complesse in cui voi vivete, e nella convinzione che sia proprio il triste fenomeno della violenza, in tutte le sue forme, della violenza che si fa mentalit� diffusa, il male pi� grave da debellare. Ho colto nelle sue parole un comune sentire, che permette anche a me di vedere qui il seme della speranza per la citt�, per questa bellissima e tormentata citt�, cos� come il seme della speranza, la forza del dialogo per la pace nel mondo, a cominciare dalla pace tra israeliani e palestinesi, una causa che tanto ci preme e che proprio qui � stata concretamente invocata. E allora un grazie di cuore alla Comunit� di Sant�Egidio, all�Arcidiocesi di Napoli, a tutte le istituzioni che ne hanno sorretto l�impegno. Un grazie a voi napoletani per la vostra partecipazione, e un forte augurio per il superamento delle prove che vi attendono.