Ho detto �grazie� a Napoli, raccolta in piazza Plebiscito con i leader delle religioni. E lo sentivo molto. Napoli ha vissuto con calore l�orgoglio di essere capitale del dialogo. Infatti la citt� ha nei suoi cromosomi l�essere capitale. Potrebbe essere motivo per sentirsi decaduta. Ma, oggi, una citt� non ha bisogno di essere centro dello Stato, per far da capitale. Il mondo della globalizzazione permette un�altra proiezione internazionale.
Napoli l�ha avuta e vuole mantenerla. L�evento internazionale non � per� passato sulla testa della citt�. Napoli � ancora una citt� di popolo. I napoletani hanno guardato ai leader religiosi con interesse. Bastava andare ai vari panel durante l�evento. C�erano tanti giovani con domande interessate. Qualche donna semplice ha chiesto la benedizione a un leader religioso, anche se non cristiano: �Ma � uno che prega tanto!�, diceva quasi per scusarsi. Tutti hanno applaudito, chiacchierato con le personalit�. Napoli � apparsa una citt� dove il popolo esiste. Per chi aveva sentito parlare della storica �plebe� napoletana, � stata una sorpresa. Il popolo di Napoli non � ancora divenuto (almeno completamente) una nuova plebe televisiva. I leader religiosi hanno sentito l�abbraccio popolare della citt�. Non sempre i politici lo capiscono. Il presidente Napolitano lo conosce per esperienza. Benedetto XVI se ne � accorto con chiarezza. Il Papa e i leader religiosi hanno risposto all�attesa di Napoli di essere �capitale� e hanno parlato con il �popolo�. Cos� la citt� non � stato solo un bello sfondo a tre giorni eccezionali. Il meeting del 2007 sar� ricordato per l�autorevolezza delle presenze e per le importanti acquisizioni. Anche politiche. � il caso dell�incontro tra il ministro dell�Intero israeliano e dell�inviato del primo ministro palestinese con Massimo D�Alema, moderato da Marco Impagliazzo: un richiamo all��accordo subito� (nella consapevolezza dei prezzi da pagare) e un rifiuto di �eterni� processi di pace di cui � gi� scritto il copione. Le acquisizioni spirituali sono state tante. La pi� importante mi sembra la diffusa convinzione che la pace ha bisogno di spirito. � il superamento di una visione materialista del XX secolo, per cui lo spirito era un mondo a parte. Il mondo senza spirito non ha pace. � vero nella vita degli uomini, come dei popoli.
D�altra parte le religioni, quando non cercano la pace o, ancor peggio, scelgono la violenza, perdono lo spirito. Benedetto XVI, incontrando i pi� importanti capi religiosi a Napoli, ha detto: �Mai, invocando il nome di Dio, si pu� arrivare a giustificare il male e la violenza�. Il Papa ha gi� incontrato i leader delle varie religioni ma, per la prima volta (credo), di fronte a una assise interreligiosa, ha ribadito un impegno: la Chiesa �intende continuare a percorrere la strada del dialogo per favore l�intesa tra le diverse culture, tradizioni e sapienze religiose�. Nelle sue parole c�era un auspicio, che � anche quello dei partecipanti (e pure il mio): �Che questo spirito si diffonda sempre pi� soprattutto l� dove pi� forti sono le tensioni, l� dove la libert� e il rispetto per l�altro vengono negati per le conseguenze dell�intolleranza e dell�incomprensione�. Il dialogo tra i mondi religiosi � ormai decisivo per rendere stabile la pace, lenire le tensioni, costruire la �civilt� del vivere insieme�, che � per me il futuro dell�Europa e del pianeta. � un sogno che non passa.
Non finisce per la Comunit� di Sant�Egidio. Non passa per Napoli, con il nuovo forum di dialogo internazionale che il cardinale Sepe vuole presto realizzare nella citt�.
Andrea Riccardi
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