Comunità di S.Egidio


 

26/10/2007


Meeting per la pace a Napoli: comunicazione vincente

 

Il successo del meeting internazionale della Comunit� di Sant�Egidio che si � tenuto a Napoli dal 21 al 23 ottobre scorsi � stato, senza dubbio, anche un successo di comunicazione. Comunicazione che ha nella cura delle relazioni, ancora prima che negli strumenti utilizzati, il suo punto di forza. E da questo punto di vista l�organizzazione guidata da Andrea Riccardi potrebbe fare scuola a molte istituzioni, imprese, associazioni di categoria.

Il 2007 ancora non si � concluso, ma se si dovesse assegnare un riconoscimento alle migliori pratiche di relazioni pubbliche (e dunque di comunicazione) questo dovrebbe andare senza dubbio alla Comunit� di Sant�Egidio.

L�organizzazione guidata da Andrea Riccardi � riuscita a mettere su una macchina comunicativa �quasi� perfetta. Il �quasi�, va precisato, � d�obbligo solo perch� � sempre possibile fare meglio.

Senza investire � come fanno tante aziende e pi� recentemente, secondo una pratica scellerata, istituzioni in cerca di visibilit� � milioni in campagne pubblicitarie o attivit�, come si dice in gergo, above the line, la Comunit� di Sant�Egidio � riuscita a portare a casa risultati eccellenti in termini di visibilit�, immagine e soprattutto reputazione. Quella reputazione tanto ambita � di cui molti non hanno ancora ben chiaro il significato � che � il �bene� pi� importante oggi per qualsiasi organizzazione. Ho potuto toccare con mano e apprezzare l�organizzazione e la gestione del meeting internazionale che si � svolto a Napoli nei giorni scorsi (anche sentendo alcuni dei protagonisti e non solo italiani) e ho riscontrato una cura, un�attenzione, quasi maniacale nelle relazioni.

Lungo lavoro preparatorio

Ad un professionista non dovrebbe essere difficile comprendere che dietro l�evento c�� stato un lavoro lungo che � partito da un�analisi accurata dei pubblici: stakeholder, influenti ma anche i semplici destinatari dell�iniziativa e del messaggio. Niente � stato lasciato al caso. Pi� i sistemi, i progetti, gli eventi sono complessi e articolati pi� � necessario investire in attivit� di relazioni pubbliche. Ci� che � stato fatto vedendo come si � svolto l�evento da ogni punto di vista: le istituzioni, i partecipanti, i media, i destinatari finali. Bene per Sant�Egidio che � un caso da prendere a modello. Purtroppo, per�, questa non � una pratica ancora molto diffusa tra le organizzazioni pi� diverse del Mezzogiorno, pi� che altro perch� le relazioni pubbliche sono considerate ancora troppo uno strumento e non, invece, una funzione che � tra l�altro � � divenuta strategica e che investe tutta l�organizzazione. Insomma delle relazioni pubbliche non se ne pu� fare a meno. Sant�Egidio � che non conosco benissimo da un punto di vista organizzativo � forse pi� per cultura ed esperienza sul campo ha il suo �core business� nella capacit� di gestire relazioni. Ed � quello che ha fatto, anche solo guardando dall�esterno, nell�evento napoletano: gestire con grande abilit� e diplomazia relazioni cercando di capitalizzare al massimo: una policy ben precisa.

Un successo condiviso

Un successo, ovviamente, da dividere con l�Arcidiocesi di Napoli e il suo capo, il cardinale Sepe, che � ne avevamo gi� parlato � all�autorevolezza pastorale � in grado di associare raffinate doti manageriali. La riorganizzazione della diocesi in dipartimenti con a capo un vicario del vescovo � uno dei primi effetti dell�applicazione � come d�altra parte succede da tempo nella Chiesa di Roma � delle pi� innovative modalit� di governance che garantisco anche con poche risorse efficienza ed efficacia. Altro che sprechi della Pubblica Amministrazione: capitalizzare il poco per ottenere tanto. Doti manageriali che ci vogliono, eccome, quando si � chiamati a gestire un�organizzazione complessa come la Chiesa di Napoli che sviluppa e proietta la sua attivit� � che non � per fortuna solo religiosa come vorrebbero invece in molti � sul contesto sociale, culturale, politico. Dunque complimenti a chi ha la responsabilit� della comunicazione di Sant�Egidio, che ha saputo pensare, progettare, sviluppare e attuare nei minimi dettagli il grande evento napoletano puntando molto, giustamente, anche sull�utilizzo di Internet.

Sul sito della comunit� (santegidio.org) � stata creata una sezione dedicata al meeting di Napoli che ha preceduto e accompagnato la celebrazione dell�evento consentendo la partecipazione anche a chi non � riuscito ad intervenire direttamente (ottime le dirette video) e fornendo tutti i materiali online: discorsi, relazioni, resoconti.

Efficaci relazioni con i media

Un plauso particolare va a chi ha gestito le relazioni con i media (l�ufficio stampa) con grande efficienza ed efficacia. E poi la cura nelle informazioni ai delegati, ai partecipanti, sulla citt�, sui luoghi dei diversi incontri in programma. E ancora il coinvolgimento delle istituzioni locali, le associazioni, i volontari. Non induca in inganno la convergenza, in alcuni momenti, con la macchina organizzativa vaticana legata alla visita e alla presenza del pontefice. Sant�Egidio, cio�, non ha campato di rendita, piuttosto ha dovuto prevedere protocolli e procedure (anche di comunicazione) pi� rigide. Le due cose di sono integrate perfettamente.

Se ci pensate bene ognuno degli aspetti relativi all�organizzazione di un evento cos� complesso e articolato ha a che fare con la comunicazione e necessita (� questa l�essenza delle relazioni pubbliche) di un�adeguata attivit� relazionale e informativa, spesso in lingue differenti, nel rispetto delle diversit� culturali, sociali e religiose� una cosa non da poco.

Giancarlo Panico