Comunità di S.Egidio


 

02/11/2007


UNO SFORZO COMUNE IN NOME DI GIOVANNA
Non si pu� usare la questione immigrazione come qualcosa su cui governo e opposizione si sparano addosso. E� una grande questione nazionale.

 

L'aggressione a Giovanna Reggiani ci getta nell'angoscia. Si pu� morire cosi a 47 anni? La domanda merita una risposta seria. Il nobile atteggiamento del marito ci impegna ancora di pi�. Vorremmo risposte rapide, efficaci e semplici. Il resto ci getta nell'insicurezza. Non vogliamo esporre la nostra gente a subire brutalit� come Giovanna. Il crimine va represso e la legalit� rispettata. Questo va praticato. Ma ci troviamo -non lo si pu� nascondere - di fronte a una situazione complessa. II nostro paese necessita di immigrati. Per una fase si sono temuti gli africani. Poi ci fu l� "invasione" albanese, a cui si fece fronte. Ci si rivolgeva all'Est con pi� tranquillit�: l'europeo rassicura. In realt� l'immigrazione e l'integrazione sono storie difficili, talvolta dolorose. Ora che fare? La peggiore risposta sarebbe contrapporre italiani e romeni. Alcuni lo fanno in Italia. Sulla stampa romena si risponde allo stesso modo, ricordando che gli italiani non sono sempre santi. Il sentimento doloroso per Giovanna Reggiani ci deve portare a una grande lucidit�.

A Roma i circa 70.000 immigrati romeni commettono il 75% dei reati dei circa 250.000 immigrati. Ma l'immigrazione romena � stratificata. Ogni giorno viene a casa mia una bravissima donna romena che lavora qui da anni. Sua figlia studia ed � una ragazza meravigliosa. Tanti hanno questa esperienza. Sappiamo tutti, poi, la storia tormentata della Romania, il suo terribile comunismo, lo sradicamento delle popolazioni dell'epoca Ceaucescu. E' stata una romena (e pure rom) a denunciare il crimine su Giovanna. Non tutto � bianco o nero.

Effettivamente, per�, in questi ultimi tempi, c'e un mondo di giovani romeni, sistemati in modo fortunoso, senza radici, dove l'alcol ha effetti devastanti. Spesso vengono dal mondo contadino e hanno compiuto un salto rocambolesco negli angoli periferici di Roma. E' una realt� a rischio, come altre, non solo romene. Qui bisogna agire. Quelli che veramente agiscono sono quanti lavorano per l'integrazione, offrendo sicurezza alla nostra societ� e vita dignitosa agli immigrati. Il capo della Chiesa ortodossa romena mi diceva le difficolt� nel seguire i loro fedeli in Italia. Va dato merito a quegli imprenditori italiani in Romania che danno lavoro e pagano stipendi degni ai romeni. Inoltre il 17% del commercio estero romeno � verso l'Italia. Tutto � complesso, talvolta doloroso. Non si pu� usare la questione immigrazione come qualcosa che governo e opposizione si sparano addosso. E' una grande questione nazionale. Com'erano, mezzo secolo fa, quelle dei confini. Richiede un'attitudine bipartisan. Dalle emozioni deve nascere un'appassionata lucidit� per affrontare il problema, che ha molti aspetti diversi. Lo vorrebbe - credo - la stessa Giovanna, donna mite, cristiana valdese, impegnata con i ragazzi della sua Chiesa.

Andrea Riccardi