Comunità di S.Egidio


 

09/11/2007


I RUMENI ALLA PREGHIERA DI S. EGIDIO
�Veniamo trattati bene, ma ci sentiamo in prova�

 

LA CHIESA di S. Bartolomeo all Isola Tiberina � gremita. Nel giorno della preghiera congiunta delle tre confessioni cristiane, cattolica, valdese e ortodossa, in memoria di Giovanna Reggiani, barbaramente assassinata a Tor di Quinto, in chiesa non ci sono solo romeni o italiani. Le facce dei fedeli in preghiera suggeriscono che gran parte del resto del mondo � qui, a condividere con i rumeni in Italia la condizione di 'stranieri'. �Ho saputo di questa preghiera di pacificazione al corso di italiano � racconta Maria, badante a Roma ed esperta di cinema nel suo paese, la Bulgaria � sono venuta per solidariet� alla famiglia Reggiani ma anche a tutti gli stranieri come me, perch� non si esce dalla condizione perenne di immigrato anche se facciamo molto per il vostro paese�. Chi sta da molto tempo in Italia non teme un nuovo clima d'intolleranza, sa (o spera) che passato il clamore tutto torner� come prima. Chi � appena anivato � preoccupato. �Non ho paura � dice una giovane donna rumena, a Roma da qualche mese � ma ci sentiamo europei in prova�. Sonia, invece, per s� � tranquilla: racconta che sua figlia, nata a Roma, non ha mai avuto problemi perch� frequenta una scuola multietnica della quale � molto soddisfatta, �le politiche di integrazione funzionano�. Ma suo marito, sacerdote ortodosso della comunit�, le dice che non per tutti � cos�, che molti vogliono andare via: �una nostra connazionale, appena arrivata, ha perso il posto di badante da un giorno all�altro per diffidenza�. La faccenda di Tor di Quinto ha sconvolto anche lei, ma come donna, �non ho paura degli italiani, ho paura che capiti anche a me�. Tra i canti liturgici nelle due lingue, l�appello congiunto di Florin Cioab�, re intemazionale dei Rom, del Metropolita romeno ortodosso Iosif, di monsignor Marco Gnavi, della Comunit� di SantEgidio, promotrice dell�incontro: il crimine non ha nazionalit�, non si pu� reagire alla violenza con l�emarginazione o con l�espulsione. �L�integrazione � l�unica via� , ripetono dal pulpito e sottolinea anche l�assessore alle politiche sociali Raffaella Milano, in rappresentanza del Comune. �Roma ha vissuto grandi tensioni, � il momento di recuperare umanit� - si augura Mario Marazziti, portavoce della comunit� di S. Egidio-. Questo � un invito a rinunciare al sapore amaro della vendetta, l�intolleranza non � un destino inevitabile�.

Luciana Cimino