Tra angeli affrescati e bassorilievi con scene della via Crucis hanno dimenticato per qualche ora condanne, sofferenze e solitudine. Hanno conversato con toni pacati tra scherzi, sorrisi e brindisi. Il Natale nella cappella del carcere di Poggioreale arriva con tre giorni di anticipo per novanta detenuti. I pi� poveri, quelli che non hanno pi� niente, neanche un parente che chieda di parlare con loro. Per il quarto anno consecutivo la Comunit� di Sant�Egidio ha organizzato la festa per gli "ultimi". Alle spalle hanno storie e reati diversi. Alcuni vengono dal Nord Africa, dall�Est europeo, dall�Asia, altri sono cresciuti all�ombra delle mura di quella prigione per entrarvi poi appena maggiorenni. Ai quattordici tavoli apparecchiati nella chiesa del penitenziario siedono cattolici, ortodossi, musulmani. Quaranta volontari, tra cui i cappellani dell�istituto e l�imam di Salerno Rachid Amadia, servono i carcerati. Portata dopo portata l�allegria diventa meno timida, trattenuta. Arriva il cantante Sal Da Vinci e iniziano le foto, le dediche, gli autografi. Per chi vuole c�� anche un sorso di vino per accompagnare i cannelloni di spinaci e il polpettone. Poi, dopo il panettone, ecco un dono per tutti: sigarette, felpe e biglietti d�auguri personalizzati. C�� anche chi riceve un regalo speciale, un trasferimento in una struttura che lo avvicina alla moglie.
Sul pranzo la benedizione del vescovo ausiliare, monsignor Antonio Di Donna: �Uno splendido momento di condivisione. Siamo consapevoli che i punti interrogativi per chi entra ed esce dal carcere sono tanti, la Chiesa lavora per il superamento di queste difficolt�. Con i detenuti pranza anche il direttore del carcere, Salvatore Acerra. �Li vedo commossi e smarriti, non dimenticheranno questa giornata�. Tra brindisi e abbracci per� affiorano preoccupazioni antiche: �Oggi i reclusi sono 1850 - dice Acerra -, non siamo lontani dal massimo compatibile con le condizioni di dignit� e benessere�. Il carcere dovrebbe accoglierne 1600, �ma in passato siamo arrivati a ospitarne 2600�.
Da Poggioreale arriva anche l�allarme di Armando D�Alterio, vicepresidente del Dipartimento dell� amministrazione penitenziaria: �Quella delle carceri � la vera emergenza del Paese. Solo il sedici per cento delle celle sono a norma. L�attuale regolamento fu approvato nel 2000 senza copertura finanziaria: adeguarsi a quelle misure significherebbe perdere una cella ogni tre di quelle attuali. Meglio allora investire in nuove strutture: presto l�Italia avr� quattromila posti in pi��. D�Alterio annuncia poi una campagna per combattere la diffusione della droga nelle carceri e mette a nudo un problema dell�istituto napoletano: �La rieducazione deve cominciare dal lavoro, ma qui solo il dieci per cento dei detenuti ha un�occupazione. La media nazionale, comunque bassa, supera il trenta per cento�. L�ostacolo � di natura economica: l�amministrazione non ha risorse per pagare il lavoro di chi sta in cella (a cui vanno garantiti i due terzi del salario comune).
Le iniziative di solidariet� s�intensificheranno durante le vacanze: domani nella Galleria Principe pranzo della vigilia per i bisognosi, a Natale altri appuntamenti per i senza fissa dimora alla stazione centrale, alla basilica dei santi Severino e Sossio e alla chiesa di San Nicola al Nilo.
Luigi Carbone
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