LIVORNO. Saranno circa 250 i poveri invitati ai pranzi di Natale organizzati per domani dalla comunit� di Sant�Egidio. Dalla chiesa di San Giovanni, dove � atteso per un saluto anche il vescovo Simone Giusti, fino all�ex asilo Agnoletti di Corea, da Shangai fino alle numerose parrocchie cittadine. Sar� una lunga tavola ideale allestita dalla comunit� e dalla Caritas a �riscaldare� il Natale di molte persone bisognose. Non si tratta, per�, tengono a precisare di un�iniziativa isolata. �I nostri pranzi - racconta Sabatino Caso, uno dei responsabili della Comunit� di Sant�Egidio - sono il frutto di un�amicizia lunga un anno. Seguiamo molte di queste persone nella vita di tutti i giorni. Con loro condividiamo momenti belli e brutti come una vera famiglia�.
� per questo che il pranzo di Natale diventa uno momento quasi inevitabile di un ritrovarsi in famiglia. Il gruppo pi� numeroso si ritrover� nella chiesa di San Giovanni, accanto alla Camera di Commercio, dove la comunit� si ritrova ogni giorno per pregare. Qui il vescovo Giusti potr� salutare circa 180 persone ognuna con le proprie storie e miserie. Ci saranno molti anziani rimasti soli, ma anche senza fissa dimora, tanti poveri e qualche rom come Maria, la sorella dei quattro bambini che morirono la scorsa estate sotto il cavalcavia di via Pian di Rota.
�� un messaggio anche questo - continua Caso - accogliere tutti quelli che vengono generalmente respinti. Speriamo che in questo modo si possa ricordare meglio il vero spirito del Natale, quello della condivisione con i pi� bisognosi e della vicinanza con gli ultimi�.
Come ogni Natale che si rispetti, per�, non mancheranno i regali. �Ma non sar� una banale strenna uguale per tutti - anticipa Caso - ma un pensiero specifico per tutti proprio come accade in una vera famiglia. Per ognuno abbiamo chiesto aiuto alle persone a lui pi� vicine per capirne le reali esigenze e i desideri. Ci saranno vestiario, ma anche giocattoli e casalinghi. Tutte cose utili che servano specificatamente ai destinatari�. Fondamentale, come sempre, l�opera dei volontari.
Pierpaolo Poggianti
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