Comunità di S.Egidio


 

27/12/2007


Sant'Egidio, pranzo di Natale per tremila
A servire intavola 350 volontari e i "fedelissimi" della Comunit�: oltre 450 persone che dedicano un po' di tempo agli altri

 

A NATALE a pranzo con la comunit� di Sant'Egidio. Quasi tremila persone, poveri ma non solo, hanno scelto anche quest' anno di partecipare ai pranzi organizzati dalla Comunit�. �Un modo per combattere la solitudine, per modificare almeno per un giorno una vita troppo individualista, per ritrovare insieme agli altri lo spirito del Natale�, spiega Andrea Chiappori, volontario della Comunit�.

Tre i pranzi principali organizzati dalla Comunit� nel giorno di Natale: uno all'Annunziata con 450 commensali, uno al Ducale con 400 e un altro alla Sala Chiamata del Porto con 650. All'Annunziata, come tradizione, gli intervenuti hanno ricevuto la visita dell'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, che ha salutato uno a uno i presenti raccogliendo le loro richieste di preghiere. �Oltre a questi - aggiunge Chiappori - ci sono stati i pranzi tradizionali negli istituti per anziani e quelli della vigilia, in tutto abbiamo portato in tavola 2650 persone, italiani ed extracomunitari, dai cinesi ai bielorussi, passando per ecuadoriani e magrebini�.

A servire in tavola 350 volontari e i "fedelissimi" della Comunit�: oltre 450 persone. � I men� - spiega ancora Chiappori - era pi� o meno lo stesso in ogni luogo, con qualche alternativa e soprattutto nel rispetto delle tradizioni delle diverse comunit�: niente maiale per i musulmani, niente vino e cos� via�. E a fine pranzo ognuno ha pagato con una piccola offerta sulla base delle sue possibilit�. �All'Annunziata e in Porto - aggiunge Chiappori - abbiamo avuto la possibilit� di cucinare noi stessi sulla base dei prodotti che ci erano stati offerti e grazie agli aiuti della Fondazione Carige, della Regione, della Provincia e dei tanti genovesi che hanno voluto aiutarci con la loro generosit�.

Anche quest'anno � proseguita inoltre la collaborazione con l'istituto alberghiero Bergese, che ha preparato un pranzo per i senza fissa dimora, e con l'associazione dei ristoratori e dei pasticcieri della provincia di Genova, che hanno cucinato il pranzo per gli anziani dell'ex Onpi di Quezzi.

E come in tutti i pranzi di Natale che si rispettano, dopo il brindisi c'� stato lo scambio dei regali anche questi frutto della generosit� di tanti genovesi. �Il nostro impegno ha permesso a tante persone povere che avrebbero passato un Natale in difficolt� di trascorrere una giornata diversa - continua Andrea Chiappori - Ma tra i commensali c'erano anche persone che avrebbero potuto passarlo altrove ma che hanno sentito la necessit� di ritrovarsi; individualisti che per una volta hanno deciso di combattere la loro solitudine facendo qualcosa per gli altri. Persone che hanno capito quanto � triste l'individualismo e quanto rischia di far perdere di vista il significato del Natale. Per loro ha prevalso la voglia di stare insieme e del non perdersi dietro a cose inutili preferendo invece fare qualcosa per gli altri�.