Un pranzo di Natale speciale, da non dimenticare, per dare un calcio a solitudine, miserie e abbandono, ma anche per testimoniare l�importanza della sopravvivenza di una casa di riposo, che con inattesa superficialit� si stava destinando alla chiusura. La mensa dei poveri del 25 dicembre organizzata dalla Comunit� di Sant'Egidio di Bari, a differenza degli scorsi anni, non si � tenuta nella sala dell�Odegitria della Cattedrale ma presso l�istituto ex Onpi, uno dei luoghi �dimenticati� della citt�. Senza tralasciare l�appello alla Regione Puglia avanzato dal sindaco Michele Emiliano a considerare la nuova realt� di �Bari, citt� dell�accoglienza� e polo attrattore di tanti casi umani. Pi� di cento tra senza fissa dimora italiani e stranieri, anziani che vivono soli o in istituto, bambini e adolescenti delle scuole della pace della Comunit� di Sant'Egidio dei quartieri S. Paolo e S. Rita hanno rappresentato l�aggregato di varia umanit� ritrovatosi nella struttura di corso Alcide De Gasperi per condividere il pasto del giorno di festa in un clima familiare e di pace. Si tratta di nordafricani, rumeni, polacchi, ma soprattutto tanti italiani soli, vittime di alcol, liti familiari, precariet� e perdita del lavoro - la maggior parte di queste persone sono seguite dalla Comunit� di Bari per tutto l�anno - che a Natale avvertono con particolare durezza il peso di solitudine, la mancanza degli affetti pi� cari, la lontananza dal proprio Paese. Un contrasto reso ancora pi� stridente proprio il 25 dicembre, quando si passa in modo repentino dall�isteria collettiva della corsa al regalo e dell�aria di festa, alla solitudine improvvisa evidenziata anche dalla chiusura di mense e luoghi di accoglienza. Antipasti di terra, lasagne e parmigiana di melanzane, polpettone con piselli, dolci natalizi hanno fatto da preludio a brindisi e regali utili �personalizzati� (alla consegna ognuno � stato chiamato per nome). Un accorgimento per restituire un pizzico di fiducia a chi a causa della condizione di vita disagiata soffre che il proprio nome sia stato �dimenticato� e quindi non viene pronunciato da nessuno. Cappelli, guanti sciarpe, coperte, cose per proteggersi dal freddo e altri doni utili a vincere condizioni di vita quasi estreme sono il simbolo di un ulteriore piccolo aiuto frutto della buona volont� e della collaborazione di tanti baresi che, alla ricerca di un Natale pi� autentico, hanno offerto il loro aiuto per realizzare il banchetto. Si tratta di una trentina di volontari che hanno servito ai tavoli (tra questi anche il consigliere comunale Carlo Paolini), mentre altrettante persone hanno curato preparativi e impacchettato regali. Come detto, il cambio di sede del pranzo natalizio ha voluto significare sia un segnale di solidariet� e vicinanza agli anziani residenti, sia un invito all�amministrazione cittadina a non abbandonare il progetto finalizzato alla valorizzazione del centro che potr� essere sempre pi� un punto di riferimento per persone in difficolt�. Infatti le voci di una possibile chiusura della struttura, poi scongiurata grazie alla decisione dell�amministrazione comunale di mantenerla in funzione, avevano provocato sgomento e crisi tra molti ospiti della casa di riposo, alcuni dei quali vi abitano da decenni. Lo assicura Pasquale Valerio, 101 anni, ospite dell�ex Onpi dal 1991, al quale quando parla del suo �soggiorno� sorridono gli occhi proprio come accade ai bambini felici. Lo conferma la signora Enza, 94 anni ottimamente portati, vedova dal �75, da 30 anni all�ex Onpi, che rivela di avere una figlia (sposata e con figli), ma preferisce restare dov��. �Qui non mi manca niente - dice - e sono contentissima di come vivo: questa � casa mia�. Tra gli arzilli vecchietti anche Filippo Melchiorre, capogruppo consiliare di An, tra i principali nemici della chiusura della casa di riposo. Ipotesi, che lo stesso Emiliano, nel condividere il pranzo di Natale dell�ex Onpi, ha nuovamente scongiurato ricordando gli impegni personali assunti. Allo stesso tempo, il primo cittadino ha posto l�accento sulla nuova dimensione di Bari che attira tanti disperati da tutta la Puglia in virt� delle strutture create. �La Regione Puglia non pu� ignorare questo stato di cose - ha detto - : ci serve un aiuto concreto per dare garanzie alla prosecuzione delle attivit� di solidariet� intraprese�. �� STATA �Organizzare il pranzo di Natale nella sede dell�ex Onpi rappresenta una scelta simbolica dal duplice significato: alla solidariet� e all�amicizia verso chi � pi� sfortunato, si unisce la dimostrazione che questa struttura � bella, adatta ed in grado di accogliere la gente per tanti anni ancora�.
Ninni Perchiazzi
|