Comunità di S.Egidio


 

27/12/2007

In trecento alla mensa dei poveri
Le storie da tutto il mondo raccolte dalla Comunit� di Sant�Egidio
L�allarme lanciato dalla Caritas: �Da noi 4 ospiti su 5 sono livornesi�

 

LIVORNO. � stato un Natale in famiglia, una famiglia allargata da circa 300 persone, quello trascorso dai bisognosi che hanno partecipato ai pranzi della Caritas e della comunit� di Sant�Egidio. Tra questi un dato sorprendente arriva dall�organismo diocesano: quasi l�80 per cento dei circa 50 intervenuti alla mensa Caritas sono livornesi. �Non immigrati o senza fissa dimora - spiega il direttore della Caritas, Mauro Nobili - ma semplicemente poveri o diventati tali. Sono sempre di pi� quelli che non riescono ad arrivare alla fine del mese anche se i dati natalizi sono, in parte, �falsati� dalle tante partenze degli stranieri che tornano a casa e dai molti anziani soli in cerca di compagnia�.

Ai vari pranzi sparsi per la citt� hanno portato i loro saluti anche le istituzioni civili e religiose. In particolare sono passati il vescovo, Simone Giusti, il sindaco, Alessandro Cosimi e il presidente della provincia, Giorgio Kutuf�.

DAI CAMPI ROM

Lo zio dei bimbi morti nel rogo sogna una vita normale

LIVORNO. Viktor � un ragazzo rom di diciassette anni e tra due mesi diventer� padre. Sua moglie si chiama Maria, anch�essa minorenne, � per lei il 2007 � stato un anno orribile da rinchiudere a doppia mandata nel cassetto dei brutti ricordi, quello da non aprire mai pi�. Maria, infatti, � la sorella di tre dei quattro bambini morti ad agosto sotto il cavalcavia di via Pian di Rota.

Nei loro occhi spauriti si vede tutta la fragilit� dei pochi anni, ma anche i segni indelebili che il dolore ha lasciato. �La comunit� di Sant�Egidio - racconta il ragazzo - ci ha aiutato in mille modi: per mangiare, per trovare un lavoro, ma anche una casa. Abbiamo girato sotto i ponti per molti anni. Siamo stati costretti dagli sgomberi della polizia a cercare dei posti sempre pi� nascosti. Cos� Maria e i suoi fratelli sono arrivati a Pian di Rota�. Nel passato di Viktor c�� anche l�esperienza dell�elemosina. �Ma adesso basta - dice - l�anno prossimo sar� maggiorenne e voglio lavorare per dare un futuro diverso a mio figlio�.

DALL�UCRAINA

Salvato dall�alcol ora torna a vivere

LIVORNO. Yuri ha grandi occhi azzurri, un forte accento dell�Est e un passato da alcolista. Grazie alla comunit� di Sant�Egidio ha messo i suoi trascorsi alle spalle e adesso sta cercando di rimettere sui giusti binari la sua vita. �Senza di loro - ammette Yuri - non so dove sarei adesso. Loro mi hanno recuperato quando tutto sembrava nero. Ero fuggito dall�Ucraina per scappare da un futuro di miseria. Mi ero ritrovato qua, circa tre anni fa, senza conoscere niente e nessuno. Perdermi � stato veramente un attimo, ma quanta fatica, invece, per ritrovarmi�.

Con la comunit� ha un rapporto quotidiano. �Questo pranzo - racconta ancora - non � un�iniziativa di solidariet� come le altre. � il momento in cui si ritrova una famiglia allargata che condivide durante tutto l�anno momenti belli e brutti. Mi hanno aiutato a non affondare. Da gennaio avr� i documenti per lavorare e ripartire�.

DAL CONGO

Volontaria perch� ha visto la guerra

LIVORNO. Germaine viene dalla Repubblica democratica del Congo. Alle spalle un oceano di problemi dal quale � dovuta fuggire e adesso fa la volontaria al pranzo della comunit�. �Sono stata io - racconta - la prima ad avere bisogno. Adesso le cose vanno meglio, ma non dimentico quello che � stato fatto per me, per questo sono qui a dare una mano�.

Germaine, in Congo, era laureata in comunicazione sociale. Ha aiutato molti bambini soldato a scappare dal fronte della guerriglia e per questo, nel suo paese, era diventata una persona non gradita. �Sono dovuta fuggire - ricorda - e cominciare tutto dall�inizio. Qui ho trovato delle persone fantastiche che sono diventate la mia nuova famiglia. Mi hanno permesso di riprendere gli studi visto che qua il mio titolo non valeva niente. E cos� mi sono laureata in scienze infermieristiche. Qua vedo molte persone che hanno gli stessi occhi impauriti che avevo io. Sono qui per loro. Per dire che sperare si pu� e si deve�.