Comunità di S.Egidio


 

28/12/2007

INCONTRI : BILL PELKE AL DON GNOCCHI
�COMPRENSIONE E AMORE, ANCHE PER CHI UCCIDE�
Sua nonna fu assassinata da Paula Cooper: fu lui stesso a chiedere la grazia

 

Un amore che scuote le coscienze. E induce a riflettere sulla pena di morte. I parmigiani presenti mercoled� sera all'auditorium del don Gnocchi non sono rimasti indifferenti alla testimonianza di Bill Pelke, leader statunitense che si batte contro la pena capitale. Il suo nome � legato al caso di Paula Cooper, la ragazza che nel 1985 venne condannata a morte pur essendo minorenne. In quell'occasione, Bill, nipote della donna uccisa da Paula, chiese la grazia per lei.

Presidente e co-fondatore di,�Journey of Hope... from Violence to Healing�, un'organizzazione guidata da familiari di vittime di omicidi, Bill � tornato a Parma dopo cinque anni, per l'edizione 2007 dell'iniziativa �Citt� per la vita, citt� contro la pena di morte� promossa dalla Comunit� di Sant'Egidio e a cui il Comune di Parma aderisce dal 2003. Per l'occasione il leader americano ha ripercorso le tappe fondamentali della propria esperienza e risposto alle numerose domande del pubblico presente.

�Paula Cooper e le sue amiche -ha raccontato -forse sotto effetto di stupefacenti, andarono a bussare alla porta di mia nonna in cerca di denaro da spendere nella sala giochi. Una volte entrate, chiedendo di poter assistere a una delle sue lezioni sulla Bibbia, la accoltellarono a morte. Paula venne condannata a morte all'et� di 15anni�. Per diverso tempo ha cercato vendetta �Poi iniziai a riflettere -ha proseguito - Mia nonna era credente e come tale non avrebbe mai voluto la morte di un altro essere umano. In quel momento compresi che per guarire dalla mia sofferenza dovevo perdonare Paula�. Da allora Pelke non ha mai smesso di lottare contro la pena di morte riuscendo, grazie ad una campagna internazionale partita dall'Italia, a fare commutare la sentenza di morte di Paula a 60 anni di carcere, tramutati in 30. �Bisogna provare amore e compassione per tutta l'umanit� - ha.sottolineato - Non si pu� provare questi sentimenti e vedere qualcuno sulla sedia elettrica�. Ci� non significa farla a passare liscia a chi commette crimini efferati. �Molta gente � favorevole alla pena di morte per un puro desiderio di vendetta. Vedere ucciso chi ha ucciso non porta alla propria �guarigione�. Oggi sono qui per portare un messaggio di amore e comprensione per tutta l�umanit�.

Nel frattempo l'attivit� della Comunit� di Sant'Egidio di Parma, formata da oltre 30 giovani e una quindicina di adulti, non si ferma. �Proseguiamo le nostre attivit� - sottolinea Alessandro Chiesa, responsabile della comunit� - volte ad affermare l'immenso valore della vita. Il prossimo anno abbiamo intenzione, di organizzare uno spettacolo teatrale sulla pena di morte aperto a studenti delle superiori, basato sugli scritti dei condannati a morte

Luca Molinari