Comunità di S.Egidio


 

Il Corriere del Mezzogiorno

30/12/2007

Sant�Egidio partecipa Sepe
Marcia della pace il primo gennaio fino alla cattedrale

 

Napoli - Si parte alle 18 da piazza del Ges� e si arriva al Duomo, dove a far gliu onori di casa sar� il cardinale Crescenzio Sepe. Il primo gennaio l�appuntamento � quello consueto con la marcia per la pace, promossa dalla Comunit� di Sant�Egidio. Una fiaccolata silenziosa, un corteo di speranza che sfiler� per le vie del centro storico, alzando al cielo i nomi, impressi su dei cartelloni, di tutti i Paesi che oggi sono in guerra.

�Nel mese di ottobre � ricorda in una nota la comunit� - abbiamo vissuto la straordinaria esperienza dell�Incontro Interreligioso di preghiera per la pace che ha raccolto oltre 400 esponenti di tutte le grandi religioni mondiali nella nostra citt�, e che ha visto una grande partecipazione commossa e appassionata dei napoletani, soprattutto di tanti giovani che hanno cercato nel cuore delle religioni le premesse per un mondo senza violenza�.

Secondo la comunit� che ha organizzato l�importante appuntamento interreligioso, bisogna �continuare nella ricerca e nella costruzione della pace�. Per questo, occorre �ricordare tutte le terre e le popolazioni che vivono in situazioni di guerra e di terrorismo iniziando il 2008 con un passo di pace�. Parteciperanno alla marcia per la pace numerosi rappresentanti delle comunit� cristiane e delle altre religioni presenti in territorio cittadino, per �testimoniare la vera vocazione di Napoli, citt� interreligiosa e multietnica, citt� di pace�.

Sempre in tema di eventi a carattere religioso, il Cardinale Crescenzio Sepe visiter� stamattina alle 10 il carcere di Poggioreale. Dopo la celebrazione della santa messa, l�arcivescovo napoletano originario di Marinaro (Caserta), che ha gi� fatto avere in dono ai detenuti un biliardino per fare s� che si intrattenessero giocando al calcio.balilla, visiter� il padiglione dove vengono ospitati gli ergastolani. Il cardinale coglier� poi l�occasione per intrattenersi a discutere con il direttore della casa circondariale, con i cappellani, con il personale della struttura carceraria e con gli agenti della polizia penitenziaria.