La missione di Napoli � diventare citt� della pace, dell�accoglienza, della solidariet� dove in famiglia si attui la �giustizia e l�amore tra fratelli e sorelle, si eserciti la funzione dell�autorit� espressa dai genitori, il servizio amorevole ai malati, l�aiuto vicendevole nelle necessit� della vita, la disponibilit� ad accogliere l�altro�. Lo dice il cardinale Sepe ai 1500 partecipanti alla marcia della pace promossa dalla Comunit� di Sant�Egidio in occasione della 41esima Giornata mondiale della pace promossa per ricordare i popoli ancora in guerra. Simbolicamente sfilano per le strade del centro storico - da piazza del Ges� e fino al sagrato della Cattedrale - i rappresentanti della comunit� di Sant�Egidio con il nome dei paesi che ancora soffrono per guerre in corso: Afghanistan, Algeria, Eritrea, Iraq, Kosovo, Libano, Pakistan... La lista dei luoghi dove ci sono ancora conflitti comprende 38 nomi. E il cardinale aggiunge: �La guerra � solo distruzione ed opera del male che tenta di dividere famiglie, citt�, nazioni. Ma ognuno di noi pu� operare per pace e giustizia. La giornata di oggi prosegue un cammino iniziato con i rappresentanti delle diverse confessioni nel meeting di ottobre - dice Sepe - e continua nella nostra citt�, nei nostri quartieri, nelle nostre famiglie�. Il corteo silenzioso attraversa via San Sebastiano, via Tribunali, via Duomo. Accanto ai rappresentanti della Comunit� di Sant�Egidio, gruppi, movimenti,associazioni, ma anche la comunit� islamica, la chiesa greco-ortodossa, il Gruppo interconfessionale: il XXI meeting interreligioso svoltosi a Napoli ha lasciato un segno visibile. Tra la gente anche il presidente della Provincia Dino Di Palma, l�assessore Teresa Armato, il sindaco Iervolino che � alla sua sesta marcia della pace. �Oggi pi� che mai il segno di una presenza - dice Iervolino - scontri armati e violenza non hanno risparmiato nessuno e segnano le nostre terre: dobbiamo credere di pi�, sperare di pi�, impegnarci di pi��. Perch� la pace - dice don Gino Battaglia della Comunit� di Sant�Egidio - resta �il sogno possibile. La grande idea per la quale � possibile investire e spendere la propria vita�. In 65 paesi del mondo, la Comunit� di Sant�Egidio organizza iniziative per ricordare che ci sono Paesi che ancora attendono la fine della guerra. A Napoli, lo racconta Celestin Twizere del Rwanda ripercorrendo il genocidio del 1994 e gridando il suo no alla morte per Aids, ai bambino soldato, all'analfabetismo, alla guerra in Africa. Al cardinale Sepe il compito di concludere con un augurio di pace per tutti i presenti. Un augurio di bene e di speranza �perch� torni a sorgere il sole dell�ottimismo, della fiducia, di un rinnovato interesse per il bene comune, di una pace che regni finalmente nel cuore di tutti�.
Rosanna Borzillo
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