Comunità di S.Egidio


 

02/01/2008


�Pace sempre attuale� centinaia alla marcia
Il capo della Chiesa genovese ha indicato la famiglia come �scuola di convivenza�. In corteo bandiere di tutto il mondo

 

�LA FAMIGLIA � una grande scuola di pace, per questo va difesa e salvaguardata in ogni modo�.

Con queste parole 1'arcivescovo Bagnasco ha inquadrato la giornata della pace celebrata dall'ormai consueta marcia della pace organizzata dalla Comunit� di Sant'Egidio.

Una marcia che ha visto la partecipazione di molte persone, circa 700, una folla che ha sfilato dall'Annunziata alla cattedrale di San Lorenzo. Con bandiere, slogan e i cartelli dei paesi del mondo in guerra. Prima della partenza, nella stessa chiesa dell'Annunziata, la Comunit� di Sant'Egidio, insieme ad altre associazioni e movimenti, ha organizzato un momento di riflessione sulla pace. A parlare e a dare spunto a riflessioni e preghiere, sull'altare, sono state invitate due ragazze dalla storia particolare e travagliata. Si tratta di una giovane ugandese, Eunice, sopravvissuta alla guerra, e di Mara, romena, che ha saputo costruirsi un futuro in Italia. In prima fila, tra le autorit� presenti, anche Marta Vincenzi, il vice presidente della Regione Liguria Massimiliano Costa, il presidente della Provincia Alessandro Repetto. A introdurre il momento di riflessione � stato Andrea Chiappori, responsabile della Comunit� a Genova. Subito dopo spazio alle testimonianze dirette, poi al cardinale che ha tenuto un lungo e articolato discorso. Commentando il messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata della Pace, il prelato ha affermato che �la famiglia � la prima agenzia educativa alla pace e quindi deve essere tutelata e promossa� ed ha messo in guardia dai �grandi enunciati e dai grandi criteri� sulla pace che, troppo spesso, rischiano di diventare �alibi per non fare nulla�. Molti i ragazzi presenti, molti quelli di nazionalit� diversa da quella italiana. E in corteo si vedono anche alcuni rappresentanti di altre religioni. Nel tardo pomeriggio Bagnasco ha celebrato anche la messa conclusiva di un evento che sta sempre di pi� diventando un appuntamento fisso. Teso a dimostrare che la pace nel mondo non � mai arrivata. O meglio non abbraccia tutti i popoli, dal momento che in troppi luoghi ci sono ancora guerre civili, sanguinose dittature, armi e distruzione. E questo nonostante il fatto che, in alcuni momenti, 1'argomento venga un po' pi� trascurato dai paesi non in guerra. �La pace non nasce fuori di noi ma dentro di noi�, ha affermato l'arcivescovo di Genova nell'omelia di ieri sera. �La storia ci ha insegnato che non bastano le strutture esterne per creare la pace e per rendere l'uomo migliore�.