Comunità di S.Egidio


 

02/01/2008


In marcia per la pace �iniziando dalla famiglia�
Il cardinale Sepe accoglie nel duomo il corteo Il cardinale: �Occorre avere anche rispetto per l�ambiente: se ci rispettiamo tra noi siamo portati anche a rispettare la terra che � l�ambiente nel quale vive la casa degli uomini�

 

Per un mondo senza violenza. L�appello di pace lanciato da piazza del Plebiscito lo scorso 23 ottobre al termine del ventunesimo incontro interreligioso di preghiera per la pace che ha raccolto oltre 400 esponenti di tutte le grandi religioni mondiali nella nostra citt�, non � rimasto inascoltato.

Lo spirito di Napoli, come � stato definito, continua a soffiare forte per dire al mondo che c�� bisogno di pace e giustizia per tutti. Lo testimoniano i mille partecipanti alla marcia silenziosa per le vie del Centro storico di ieri pomeriggio organizzata come di consueto dalla comunit� di Sant�Egidio, in occasione della 41esima Giornata mondiale della pace che si celebra il primo giorno dell�anno. E lo testimonia anche l�appello rivolto dal cardinale Sepe nell�omelia della messa di Capodanno e nel saluto rivolto sul sagrato del Duomo ai partecipanti alla fiaccolata.

L�arcivescovo ha invitato a diventare costruttori di pace e di giustizia, partendo innanzitutto dal tema della Giornata: �La famiglia umana, comunit� di pace�. �La famiglia, - ha ricordato Sepe - � la prima e insostituibile educatrice alla pace; � il luogo dove si fanno fondamentali esperienze di pace, come quando si attua la giustizia e l�amore tra fratelli e sorelle; si esercita la funzione dell�autorit� espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri pi� deboli perch� piccoli o malati o anziani, l�aiuto vicendevole nelle necessit� della vita, la disponibilit� ad accogliere l�altro�.

Per poi sottolineare che perseguire gli ideali di pace e di giustizia significa inevitabilmente avere anche rispetto per l�ambiente: se ci rispettiamo tra noi - ha aggiunto il cardinale - siamo portati anche a �rispettare la terra che � l�ambiente nel quale vive la casa degli uomini. Se non sentiamo la terra come nostra casa comune, se provochiamo catastrofi ambientali che incidono pesantemente sulla nostra salute e su quella dei nostri figli, noi non siamo fautori di pace e di giustizia�. La marcia per la pace, che avviene contemporaneamente in 65 Paesi del mondo, era partita da piazza del Ges� dove il sindaco aveva ricordato che: �Parlare di pace � particolarmente importante in un momento storico come quello che stiamo vivendo segnato da scontri e violenze, proprio per questo � importante sperare di pi�, credere di pi� e impegnarsi di pi� affinch� essa rappresenti un valore condiviso da tutti �. Lungo il corteo 38 cartelli con i nomi dei Paesi che sono ancora in guerra.

�Con questa fiaccolata - ha spiegato don Gino Battaglia, responsabile campano di sant�Egidio - vogliamo continuare a ricordare tutte le terre e le popolazioni che vivono in situazioni di guerra e di terrorismo iniziando il 2008 con un passo di pace e lo abbiamo fatto quest�anno in particolare in cui ricorre il 40esimo anniversario della comunit�, insieme a tanti giovani di Napoli perch� siamo convinti che � da questi che � possibile ripartire per costruire un futuro di non violenza e per testimoniare la vera vocazione di Napoli, citt� interreligiosa, multietnica, e di pace�.

Elena Scarici