Comunità di S.Egidio


 

Gazzetta del Mezzogiorno

03/01/2008


�Barbone morto, � uno scandalo�
Picciaredda (Comunit� di Sant�Egidio) sul 31enne ucciso dal freddo: ora s�intervenga

 

Il trentunenne senza fissa dimora morto a Modugno sotto un ponte, vittima del freddo e forse dell�alcol, mette a nudo una volta di pi� il grave problema degli emarginati della societ� del benessere. Di quelle persone ridotte in povert� che vivono in stato di abbandono. Stefano Picciaredda (Comunit� di Sant�Egidio), a contatto con questa realt�, ci ha inviato questa lettera.

Alla fine, � accaduto. Lo temevamo, era prevedibile, era pronosticato, non ci voleva molta fantasia per immaginarlo. Eppure non siamo stati capaci di evitarlo. Un uomo � morto di freddo, a Bari, Italia, Europa, nel mondo ricco, nella notte a cavallo tra due anni del terzo millennio. Questo � uno scandalo. � un motivo di vergogna per tutti. Ora quell�uomo ha un nome: si chiamava Michele, aveva 31 anni, aveva cercato rifugio per la notte sotto un ponte. Prima apparteneva al popolo dei senza nome, dei senza storia: quegli homeless che fanno paura, interrogano; che la gente scansa. � dovuto morire per uscire dalla tenebra dell�anonimato, dell�esclusione. � dovuto morire per tornare ad avere un nome, una storia. Perch� ogni uomo, anche il pi� povero e in difficolt�, ha un nome e una storia. Quella di Michele emerger� da questa tragedia. Forse scopriremo che, al pari di molti come lui, non era un �barbone� per scelta. Non ne esistono quasi pi�. Esistono invece, a Bari, decine di uomini e donne che non hanno i mezzi per pagare un affitto. Un matrimonio che si rompe, un lavoro precario che viene a mancare, una lite in famiglia, l�alcolismo o il disagio psichico. Trovarsi senza casa � un evento frequente per gente che non lo avrebbe mai voluto e non se lo sarebbe mai aspettato. Gente che comincia una personale battaglia per la sopravvivenza. In questo periodo, la lotta � anzitutto contro il freddo, il freddo che uccide. Ma il freddo arriva ogni anno. Tra le calamit� atmosferiche � la pi� prevedibile e ripetitiva. Quanti morti saranno necessari prima che il freddo sia trattato come ogni altro evento naturale che mette a rischio la vita delle persone? Servono subito, ripari dal freddo. Si pu�, e si deve, ragionare su strutture di accoglienza pi� complesse, stabili, residenziali, ma intanto si attivi chi pu� - protezione civile, esercito, Comune -per allestire luoghi salvavita. Semplici. Un tendone, un pullman, un sottopasso, purch� siano riscaldati e minimamente attrezzati. La vita di Michele grida quest�emergenza. Un grido pagato con la vita, lanciato il primo giorno di un nuovo anno, nel quale ricorrono il 60� anniversario della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti dell�uomo. Non ascoltare questo grido sarebbe barbarie. Il diritto a non morire di freddo, a Bari, nel 2008, non � ancora garantito. Non lo si dice per polemica, contro l�uno o l� altro. Questa � un�emergenza per tutti. Occorre saperlo, e intervenire al pi� presto.

Stefano Picciaredda