Comunità di S.Egidio


 

Il Giornale di Napoli

07/01/2008

Sant�Egidio
Un pranzo multietnico - Comunit� in festa

 

Balli, canti e tanta solidariet�. Questi gli ingredienti salienti del pranzo dell�Epifania, organizzato dalla Comunit� di Sant�Egidio e dagli operatori della Scuola della Pace. Ben 150 le persone invitate al banchetto e oltre decine i volontari impegnati nella preparazione dei pasti e nell�allestimento delle sale, pronte ad accogliere gli ospiti. Sorprende vedere come, in un quartiere noto per le sue emergenze sociali, si vedano tra lo stesso staff molti giovani e numerose donne della zona, come conferma uno degli operatori della comunit�, Antonio Mattone. �La presenza della gente di Scampia tra gli addetti ai lavori � dichiara � � una chiara testimonianza di come anche qui possa trovarsi del bene�. �Certo � conclude - molto lavoro deve essere ancora fatto, ma vedere riunite persone di diverse etnie e di differenti estrazioni sociali ci fa comprendere come la vera integrazione sociale possa essere un obiettivo non impossibile da realizzare�. Congolesi, sudafricani, rom, Scampia sembra, in un sol giorno, essere divenuta il �centro� del mondo. Partecipare al pranzo dell�Epifania, rappresenta una tradizione, che non posso assolutamente non rispettare � spiega Rosa D�Amelio assessore alle Politiche Sociali della Regione, nonch� convitata � ma il mio impegno politico non termina certamente con la mia presenza in queste sale. Difatti � continua � molto stiamo cercando di fare per garantire sempre pi� sostegno alle iniziative sociale, allestite nelle zone pi� disagiate della citt�. Fortunatamente con la nuova Finanziaria molti fondi dell�Unione Europea sono previsti per il terzo settore, da cui io credo sia necessario ripartire per costruire tutto il resto�. Il banchetto di ieri non esaurisce la �marea� di iniziative messe in piedi dalla Comunit� di Sant�Egidio. Il loro operato a sostegno da sempre di realt� e situazioni disagiate, si svolge 365 giorni su 365, attraverso iniziative scolastiche di supporto, pranzi nelle strutture carcerarie e laboratori didattici.

Maria Anna Filosa