Uomini e donne dal volto buono riempiono piatti caldi al buffet per tanti uomini e donne dal volto buono seduti a tavola. � lo specchio di una vita comunitaria nel segno della solidariet� vera, dove chi serve � il pi� fortunato e chi, in quel momento, sfama, soprattutto la sua solitudine, � l'essere umano che ha bisogno di vicinanza, di calore. Anche se � semplicemente quello del vapore di una pastasciutta. Una �ricetta� che in via Dandolo, nella romana Trastevere, sforna amicizia da quarant'anni: un �ristorante della vita� che ha molto da insegnare e dal quale molti hanno appreso senza mai pagare un conto. Oggi questo convivio a cielo aperto compie quarant'anni: il suo nome � Sant'Egidio, il suo ideale � la Comunit�. Il binomio � una ricorrenza quotidiana di solidale diplomazia.
Eh s�, perch� sfogliando l'impolverata collezione de �Il Tempo� di venticinque anni orsono, riscopri per esempio che le milizie druse di Walid Jumblatt stanno assediando i villaggi cristiani sulle montagne dello Shouf, a sud est di Beirut, e la situazione, nel Libano sconvolto dalla guerra civile, � vicina al collasso. � il 1983, la memoria del massacro dei campi palestinesi di Sabra e Chatila � ancora fresca e per i cristiani accerchiati sembra non esserci scampo. Poi, improvvisa, la svolta. Maximos V, patriarca melchita cattolico di tutto l'Oriente, incontra il leader druso a Trastevere, nel cuore di Roma. I due si parlano, trattano, e dall'aristocratico signore della guerra parte l'ordine: i cristiani possono fuggire, l'assedio � finito. � nell'antico convento di Sant'Egidio che avviene il colloquio: da quel giorno la Comunit�, gi� nota per le iniziative di solidariet� sociale e il lavoro nelle borgate romane, irrompe a sorpresa sulla scena internazionale. Un esordio nella diplomazia che porter� la Comunit� di Sant'Egidio a diventare protagonista in molte delle crisi internazionali e dei conflitti da un quarto di secolo a questa parte. �Andammo per la prima volta a Istanbul nel 1972 - ricorda Mario Marazziti, portavoce della Comunit� - e prendemmo i primi contatti con i cristiani d'Oriente. All'inizio degli anni '80 i rapporti di amicizia erano diventati forti e solidi e cos� avemmo la possibilit� di lavorare con successo su questo primo importante fronte di crisi�.
Le parole d'ordine sono solidariet�, aiuto, equit� sociale. L'idea viene fuori nelle aule del Virgilio, storico liceo classico della Capitale. E il 7 febbraio, alla Chiesa Nuova, avviene la prima riunione del gruppo di giovani studenti cattolici: tra loro c'� Andrea Riccardi, che sar� per lunghi anni presidente della Comunit�. Marazziti arriva nel '70, e don Matteo Zuppi, ora parroco di Santa Maria in Trastevere, nel '71. Anche loro dalle aule del Virgilio.
La sede viene trovata nel '73: � il seicentesco convento di clausura di Sant'Egidio, nell'omonima piazza, fatiscente, invaso dai topi e abbandonato tre anni prima dalle Carmelitane. Merito della presa di possesso va in buona misura a a don Vincenzo Paglia, oggi vescovo di Terni, che in quell'anno riapre come rettore la piccola chiesa del convento. I ragazzi si mettono al lavoro e iniziano a scrostare l'intonaco che cade a pezzi per lasciare i mattoni a vista. � il primo atto del recupero del complesso - passato allo Stato italiano nel 1870 con la perdita dei beni da parte della Chiesa - e che aveva rischiato di essere trasformato in una serie di miniappartamenti. Il riscaldamento arriver� solo negli anni '80 e poco dopo la sovrintendenza che restaura i dipinti di fine '600. Ma solo quelli. �Per il resto - precisa Marazziti - la risistemazione � il frutto di 25 anni di collette�.
La mediazione tra il governo del Mozambico e la guerriglia della Renamo � ancora oggi il successo pi� considerevole di Sant'Egidio: due anni di trattative a Trastevere (dal '90 al '92), insieme all'ex sottosegretario agli Esteri Mario Raffaelli, che pongono fine a 15 anni di guerra civile con un un milione di morti. Ma i fronti sono tanti: Burundi, Guatemala, Liberia, Uganda, Darfur, fino alla Costa D'Avorio. Senza dimenticare l'impegno nella battaglia per la moratoria universale della pena di morte o per gli annuali incontri interconfessionali nati nell'86 da un'idea di Papa Giovanni Paolo II.
Anche i grandi della terra hanno riconosciuto un ruolo nevralgico a Sant'Egidio, non a caso definita �l'Onu di Trastevere�. Ne � convinto persino George W. Bush che nella sua visita a Roma nell'estate scorsa ha incontrato i vertici di Sant'Egidio e avrebbe voluto visitarne la sede: come si ricorder�, motivi di sicurezza l'hanno impedito. In compenso il presidente americano ha potuto vedere la sede attraverso un dono della Comunit�: un'antica stampa del convento.
Marino Collacciani
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