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Apcom |
01/02/2008 |
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Una realt� senza eguali negli altri Paesi, capace di portare la pace nel mondo e di partecipare con il suo messaggio alla costruzione di nuovi Paesi liberi. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha voluto mancare alle celebrazioni per i 40 anni della comunit� di Sant'Egidio, nonostante il momento "confuso" che l'Italia sta vivendo: "La voglia di venire ce l'avevo e il tempo l'ho trovato", esordisce il capo dello Stato parlando nella sala dell'imperatore nel palazzo del Vicariato, a San Giovanni in Laterano. "Per Sant'Egidio ho parole di riconoscenza e auguri, che rivolgo a nome di tutti gli italiani", afferma Napolitano, che definisce la comunit� di Trastevere "una realt� originale, non ce n'� un'altra uguale alla vostra in altri Paesi". Una realt� "ecclesiale e sociale", che "si impegna, culturalmente e socialmente ispirata dalla vostra, lasciatemi dire, passione cristiana" a cui "si unisce una capacit� di guardare lontano e portare il proprio contributo in altri Paesi del mondo, in particolar modo in Africa". "Alla grande intelligenza verso le cose di questo mondo - prosegue il capo dello Stato - si aggiunge una singolare capacit� diplomatica, un apporto importante alla costruzione di altri Paesi, e qui mi fermo perch� senn� mi chiamano dal ministero degli Esteri e mi dicono di avere esagerato". Ricordando che, "tutti noi ci ispiriamo al principio di sussidiariet�", Napolitano ribadisce poi che "c'� bisogno di istituzioni come le vostre, di energie vive, spesso non valorizzate, ma presenti in questo Paese e su cui sappiamo di poter contare quando c'� bisogno".
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