Comunità di S.Egidio


 

02/02/2008


Sant'Egidio da 40 anni un seme di speranza
Ieri Bertone ha celebrato l'anniversario della Comunit�. Napolitano: in un'Italia agitata e confusa siete un'oasi di serenit�

 

Quaranta anni fa era come il granello di senapa della parabola evangelica. Oggi, dice il cardinale Tarcisio Bertone, � un �albero rigoglioso che da Roma estende i suoi rami in altre citt� e paesi, in Europa e in varie parti del mondo�. Al punto che, aggiunge Giorgio Napolitano, �rappresenta una risorsa importante anche per la diplomazia italiana�. E il doppio prestigioso riconoscimento che nel giorno del suo 40� compleanno la Comunit� di Sant'Egidio riceve dal Segretario di Stato vaticano e dal presidente della Repubblica. Il porporato presiede la Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il capo dello Stato partecipa al ricevimento che si svolge nel Palazzo Lateranense e, prendendo la parola dopo il saluto del fondatore Andrea Riccardi � che lo ringrazia per aver trovato �il tempo e la voglia di essere presente, pur in un frangente di alte a gravi responsabilit� � sottolinea: �La voglia ce l'avevo, il tempo l'ho trovato, sapendo che avrei potuto rasserenarmi nella Comunit� di Sant'Egidio, un'oasi di pace e serenit� in un'Italia in questo momento cos� agitata e confusa�.

In effetti sia la Messa, sia la festa confermano quanto sia apprezzato il servizio che in questi 40 anni l'ex granello di senape piantato in un liceo romano nel 1968 ha reso non solo a Roma, ma a diversi Paesi nel mondo. Un messaggio di speranza, di amore, di fede, certo controcorrente in un'epoca come la nostra �sempre meno fiduciosa nel futuro�, come sottolinea il cardinale Bertone, mettendo in evidenza proprio il contrasto tra la speranza e la sfiducia. Poco prima, infatti, il porporato aveva cominciato la sua omelia con una citazione ad effetto. La famosa frase di Woody Allen secondo cui �Dio � morto, Marx � morto... e anche io non mi sento molto bene!�. Che cosa bisogna fare in questa situazione, si chiede dunque il porporato? Una delle risposte pi� calzanti, fa intendere Bertone, sta proprio nella quarantennale esperienza di Sant'Egidio. In sostanza la fede nel �miracolo dell'amore di Dio che fa germogliare e crescere ogni seme di bene sparso sulla terra�. La comunit� trasteverina ha avuto inizio, �in un periodo storico turbinoso e complesso segnato dall'ideologia e dal senso prometeico di un'umanit� che voleva costruire se stessa e il mondo senza Dio o peggio contro di Lui�. A questo scenario il fondatore Andrea Riccardi, monsignor Vincenzo Paglia, oggi vescovo di Terni-Narni-Amelia, il presidente Marco Impagliazzo e tutti gli altri volontari della comunit�, hanno opposto un �progetto di fede e di amore � prosegue Bertone � che ha al centro di tutto Cristo� e che ispira continuamente il �farsi prossimo� degli ultimi. Ecco allora, aggiunge il cardinale segretario di Stato, che �i poveri sono divenuti vostri amici e familiari�. �Essi fanno parte della grande famiglia di Sant'Egidio perch� non sono solo assistiti, ma vengono accolti in un circuito di amicizia e familiarit�.

Il porporato ricorda per esempio l'impegno per i malati di Aids, i carcerati, i bisognosi di ogni tipo e conclude: �La comunit� di Sant'Egidio ha ascoltato e fatto suo il dramma di tante lacerazioni e si � impegnata per favorire l'unit� e la pace in un cammino di dialogo tra le religioni e culture nello spirito di Assisi. Vi rinnovo il mio incoraggiamento ma soprattutto quello del santo Padre, che si unisce alla vicinanza spirituale e all' amicizia dei cardinali e vescovi e dei tanti amici qui presenti�.

Parole, queste, che vanno lette in parallelo con �il riconoscimento ed augurio� rivolto poco dopo dal Capo dello Stato �a nome di tutti gli italiani�. Un riconoscimento dovuto, dice,

�per la dedizione che avete dimostrato alla causa della pace e dei diritti umani�. �Voi � prosegue il presidente � rappresentate una realt� originale. Vi ha mosso in questo impegno la vostra profonda azione cristiana e una capacit� di guardare lontano. E alla grande intelligenza per le cose del mondo avete unito una singolare capacit� diplomatica per la costruzione anche di nuovi Stati e per delle societ� pi� libere e coese�. �Ora, per�, basta � scherza Napolitano raccogliendo l'applauso dei presenti � senn� mi chiamano dal ministero degli Esteri e mi dicono di avere esagerato�.

La Sala della Conciliazione e quelle attigue sono gremite, come lo era, durante la Messa anche la Basilica di San Giovanni. Con il cardinale Bertone concelebrano 13 altri porporati e un centinaio di vescovi giunti da diversi continenti. Tra gli altri vi sono Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, e Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Fra i vescovi c'� anche il segretario generale della Cei, Giuseppe Betori, e l'assistente generale dell'Azione Cattolica, Domenico Sigalini.

Nutrita anche la rappresentanza ecumenica e il patriarca Alessio Il ha inviato un messaggio augurale. Vi sono poi, tra gli altri il presidente del consiglio Romano Prodi, i ministri Rosy Bindi, Francesco Rutelli e Giuseppe Fioroni, l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo e il sindaco di Roma Walter Veltroni. Dal presidente della Camera Fausto Bertinotti giunge un messaggio di auguri.

Il grazie a nome della comunit� lo esprime il fondatore Andrea Riccardi. �Questa festa non � il momento per noi di trionfalismi, ma di scegliere come continuare a provare a cambiare (se si pu�) il mondo in meglio�.

Mimmo Muolo