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02/02/2008 |
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�Caro professor Riccardi, la voglia di venire ce l'avevo e il tempo l'ho trovato, sapendo che avrei potuto rasserenarmi nella comunit� di Sant'Egidio, un'oasi di pace e serenit� in un'Italia in questo momento cos� agitata e confusa�. Lo ha detto Giorgio Napolitano, in un breve discorso in occasione dei 40 anni della Comunit� di Sant'Egidio, rispondendo al ringraziamento per la sua presenza fatto poco prima dal fondatore Andrea Riccardi. La Comunit� rappresenta �una preziosa risorsa per la diplomazia italiana�, ha aggiunto il presidente della Repubblica, sottolineando la necessit� di �sussidiariet� nell'agire diplomatico: �C'� bisogno di istituzioni pubbliche � ha detto il capo dello Stato -, ma anche di istituzioni come la vostra sulla quale sappiamo di poter contare�. Il capo dello Stato ha espresso parole di �riconoscimento ed augurio�, che ha rivolto al fondatore della Comunit� �a nome di tutti gli italiani�: �sono riconoscimenti dovuti � ha sottolineato ancora Napolitano rivolto all'uditorio � per la dedizione che avete dimostrato per la Casa della pace e dei diritti umani. Rappresentate una realt� originale. Vi ha mosso in questo impegno la vostra profonda azione cristiana e una capacit� di guardare lontano. E alla grande intelligenza per le cose del mondo � ha proseguito � avete unito una singolare capacit� diplomatica per la costruzione anche di nuovi Stati e per delle societ� pi� libere e coese�. �Ora basta � ha scherzato infine Napolitano � senn� mi chiamano dal ministero degli Esteri e mi dicono di avere esagerato�. Il discorso del capo dello Stato � stato salutato con un lungo e caloroso applauso. Nel corso della serata, Napolitano e il segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, si sono intrattenuti a colloquio per venti minuti in una saletta del palazzo del vicariato. C'� stato anche un breve colloquio fra Napolitano e Gianni Letta. In precedenza Bertone aveva incontrato il presidente del Consiglio dimissionario Romano Prodi. Al termine della messa, Prodi, sorridente e rilassato, ha detto di aver partecipato �ad una bella messa�, �motivo di incoraggiamento in questo tempo�. �Dio � morto, Marx � morto... e anch'io non mi sento molto bene�: a sorpresa, il cardinal Bertone, ha aperto l'omelia per ricordare i 40 anni della Comunit� di Sant'Egidio con una citazione di Woody Allen. La famosissima battuta, pronunciata dal regista-attore in �Io e Annie�, � servita al cardinale per denunciare lo �stato d'animo di una larga parte dell'umanit� di questa nostra epoca, apparentemente sempre pi� insoddisfatta e sempre meno fiduciosa nel futuro�. L'esordio di Bertone, nella messa solenne di San Giovanni a Roma, ha stupito molti e, tuttavia, non � pi� una novit� per gli uomini di Chiesa usare immagini o frasi mutuate da personaggi dello spettacolo. In una Basilica di San Giovanni stracolma di volontari, sacerdoti, gente comune e personalit� della politica italiana, il numero due del Vaticano ha denunciato, attraverso la famosa battuta di Allen, lo �stato d'animo di una larga parte dell'umanit� di questa nostra epoca, apparentemente sempre pi� insoddisfatta e sempre meno fiduciosa nel futuro�. Nell'era della globalizzazione � ha spiegato � il succedersi costante di comunicazioni, �spesso drammatiche�, �ingenera stati d'animo di paura e di scoraggiamento, suscita voglia di violenza e talora persino di morte�. �Il rischio � ha ammonito � � quello di diventare pessimisti, di rinchiudersi nel proprio interesse, non nutrendo pi� una speranza affidabile per il mondo�. Contro tutto ci�, la comunit� di Sant'Egidio � ha detto Bertone � ha dimostrato con la sua storia che �il nostro agire non � indifferente a Dio e quindi non � neppure indifferente per lo svolgimento della storia�. La comunit�, ha ricordato il segretario di Stato vaticano, nacque nel febbraio di 40 anni fa a Roma, �in un periodo storico turbinoso e complesso, segnato dall'ideologia e dal senso prometeico di un'umanit� che voleva costruire se stessa e il mondo senza Dio o peggio contro di Lui�.
Giovanna Bianconi
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