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la Vita Cattolica |
07/02/2008 |
COMUNIT� DI S. EGIDIO. Le riflessioni del presidente |
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Il 1� febbraio la Comunit� di S. Egidio ha celebrato il 40� anniversario di vita. Fondata a Roma da Andrea Riccardi il 7 febbraio del 1968, � oggi presente in 70 Paesi nel mondo con 50.000 membri. �Non avremmo mai aspettato - dice Marco Impagliazzo, presidente della Comunit� - un cammino cos� complesso, vasto e ampio. Lo Spirito ha voluto che questa storia andasse aldil� dei confini di Roma, anche se, come diceva Giovanni Paolo II, ogni Comunit� di S. Egidio mantiene uno spirito romano, cio� universale. Dove s'incontra una Comunit� di S. Egidio non s'incontra soltanto una comunit� locale, ma una comunit� con spirito universale� �Sentiamo molto forte il legame tra Europa e Africa, con il senso del debito verso il continente africano, e crediamo che dovremmo investire molta parte delle risorse del nostro futuro a questo livello. L'Africa ha fatto recentemente grandi passi avanti con le questioni relative allo sviluppo dei popoli e dei Paesi, con la costituzione dell'Unione africana, un'entit� molto importante sulla traccia dell'Unione europea. Credo che dobbiamo sempre pi� favorire, attraverso la cooperazione multilaterale, il condizionamento degli aiuti che vengono dall'Europa alla questione dei diritti umani alla vita e alla salute. Questo di fronte anche all'attuale concorrenza cinese, che aiuta lo sviluppo delle infrastrutture in Africa, ma � poco attenta ai diritti. Dovremmo aiutare di pi� le Ong a fare il loro lavoro: provare a investire in forme di partnership tra organizzazioni di base europee e occidentali e organizzazioni africane. Questa � stata per noi l'esperienza di Dream, il programma per la lotta all'Aids che nella sua realizzazione prevede anche la formazione di personale locale medico e paramedico, oltre alla tenace lotta per la salute di migliaia di persone�. �Sentiamo poi urgente la domanda sui valori di tanti che hanno perso i riferimenti ideali e religiosi. Questo � un lavoro che si fa capillare nelle nostre comunit�, nelle periferie delle grandi citt�. In particolare, poi, per il legame della lunga amicizia nel servizio con gli anziani e con i portatori di handicap, sentiamo particolarmente grave la questione sull'eutanasia e sul testamento biologico, perch� la vita va difesa fino alla morte naturale�
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