|
17/02/2008 |
|
Il cammino di preaparazione dei giovani della Comunit� di Sant'Egidio in vista della veglia di preghiera degli universitari con il cardinale Sepe del 1� marzo |
|
In questo tempo di cattive notizie o di mancanza di notizie, di assenza di interesse e di vedute miopi � urgente ridare centralit� alla buona notizia del vangelo. Si, il vangelo che solo parla in modo diretto al cuore dei giovani e apre loro una nuova prospettiva per s� e per il mondo che ci circonda. Napoli sembra essere nuovamente in balia dello scoop, prima la criminalit�, oggi la spazzatura, spostando di continuo la nostra attenzione senza riuscire a comprendere mai fino in fondo ci� che avviene intorno a noi. Nuovamente ci troviamo, i giovani in particolar modo, presi nelle maglie strette dell�impossibile, nulla � possibile per chi � giovane (penso alla casa, al lavoro, al divenire adulti nella sua complessit�), ma nulla � possibile per chi vive a Napoli. L�unica via sembra quella di andar via. Ma Napoli � ancora capitale di pace? Pu� esserlo e deve esserlo! Lo spirito di Assisi dopo ottobre 2007 non ha smesso di soffiare e continua a portare i suoi frutti. Giovani, diversi per quartieri di appartenenza, et� e condizione sociale si sono incontrati, hanno ascoltato parole nuove, parole di pace. Una civilt� nuova � nata, una civilt� della vita che ci ha portati ad incontrare i pi� poveri, a far festa con i bambini nei quartieri, a cercare di comprendere non solo la nostra citt�, ma il mondo intero con i suoi volti e le sue attese. � la civilt� dell�amore, che nasce dal vangelo e libera tutti dall�impossibilit�, perch� nessuno � troppo piccolo, giovane, povero da non poter aiutare gli altri, da non poter cambiare la sua vita e il mondo intero alla sequela del Signore. � la civilt� della vita che ha visto l�approvazione della moratoria delle esecuzioni capitali da parte dell�ONU, dopo anni di dibattiti, incontri e la �certosina� raccolta di cinque milioni di firme in tutto il mondo e soprattutto in molti atenei da Napoli a Citt� del Messico, da Maputo a Tirana. Si, i giovani �nichilisti� e �senza padre�, hanno e possono sempre di pi� trovare senso e speranza per la loro vita, che mai � slegata da quella del resto del mondo, dei poveri di Scampia o delle bidonville africane. La loro vita sar� felice quanto pi� si legher� al Signore e alla vita degli altri, c�� pi� gioia nel dare che nel ricevere (At 20, 35). L �apostolo usa il presente, c�� adesso, non ci sar� un domani, ma c�� gi� da oggi nel momento in cui ascolti con fiducia la parola del Signore, gi� si realizza nel tuo volto e nel tuo pensiero quella gioia che fa la differenza e cambia la vita nel profondo. I giovani sono il futuro, ma gi� nel presente e oggi � possibile costruire un mondo diverso, di pace. Dove c�� spazio per gli altri e amore per tutti, la vita � rigenerata e risorge in questa civilt� dell�amore.
Benedetta Ferone
|