Comunità di S.Egidio


 

09/03/2008


I disabili, protagonisti dell'evangelizzazione

 

Ritmi lenti. Parole scandite. Ritornelli frequenti. La preghiera ai disabili si insegna cos�. A raccontarlo sono i rappresentanti delle diocesi e dei movimenti ecclesiali che, in tutta Italia, lavorano per far crescere nella fede i portatori di handicap fisici e mentali. Il resoconto delle esperienze realizzate nelle diverse realt� locali - dal Lazio alla Sicilia, passando per Puglia e Liguria � ha rappresentato il cuore del seminario organizzato, a Roma, dal �settore disabili� dell'Ufficio catechistico nazionale (Ucn): una due giorni di riflessioni, testimonianze e dibattiti. Ma non solo. Il direttore dell'Ucn, monsignor Walther Ruspi, parla chiaro: il seminario rappresenta l'occasione per �richiamare alla responsabilit� verso i disabili l'intera comunit� cristiana�. Ruspi, insomma, invita a non circoscrivere il discorso sulla catechesi per i portatori di handicap a una riflessione �di settore�. �Alla pastorale dei disabili devono collaborare tutti, esperti e non� esorta il sacerdote. Che indica, quindi, in un sussidio Cei del 2003 �le prospettive d'indirizzo� a cui fare riferimento nella messa a punto delle attivit� di formazione ed educazione. Tra le linee guida suggerite dall'Ucn per la catechesi dei disabili, Ruspi ne sottolinea una: �considerarli come soggetto, e non oggetto, di evangelizzazione�. In una parola, renderli �protagonisti�. Non occorrono competenze specifiche per educare "alla" fede e "nella" fede i portatori di handicap. �Ci sono nozioni semplici come l'annuncio della Parola e la partecipazione alla liturgia � continua il direttore dell'Ucn � che anche semplici catechisti dovrebbero tenere a mente�. Le testimonianze che si sono susseguite nel corso del seminario sembrano confermarlo. La catechesi che l'associazione �La nostra famiglia� ha messo a punto per una comunit� di ragazzi disabili di Ostuni, nel brindisino, � centrata sull'annuncio di una Parola che, spiega Anna Maria Vigan�, �abbiamo voluto usare senza variazioni, commenti o semplificazioni perch�, di per s�, semplice ed essenziale�. La lettura del Vangelo o della Bibbia, sottolinea la volontaria, �� stata per� accompagnata e rafforzata da immagini belle e gesti chiari�. Niente di difficile. L'importante, spiega Vigan�, � �coinvolgere nei momenti celebrativi le persone che vivono accanto ai disabili�. E, ancora, alternare alla musica che spesso accompagna i momenti di preghiera anche semplici silenzi. Nel parterre del seminario ci sono ragazzi, uomini e donne, che pregano invece "solo" nel silenzio. Da sempre. Sono i disabili della �Piccola missione per i sordomuti� che seguono gli interventi dei relatori grazie a interpreti che traducono nella lingua dei segni ogni battuta, ogni frase. Anche se cantata. �La Parola di Dio, loro, non la sentono � spiega suor Veronica Donatello, responsabile del progetto "Fede" dell'Ente nazionale sordi �. Ma la percepiscono comunque. E in modo pi� ampio�. A testimoniare il fatto che, come venerd� diceva monsignor Ambrogio Spreafico, la Parola supera ogni disabilit� e raggiunge chiunque perch�, semplicemente, �efficace� c'� infine l'arte. Negli stand allestiti dalle associazioni �Fede e luce�, �Lega del filo d'oro�, �Gli amici� e �Il mattone� vengono infatti esposte le opere (quadri, disegni, fotografie e ceramiche) realizzate dai disabili nell'ambito di una catechesi orientata alla manualit� e alla pittura. �E un modo per far emergere il vissuto di fede di chi, molto spesso, ha grandi difficolt� di linguaggio o limitate capacit� intellettive� spiega Maria Carosio, della Comunit� di Sant'Egidio. La volontaria trasteverina indica quindi una tela intitolata �La liturgia� che lascia spiegare alla stessa autrice, Antonella: �siamo noi che andiamo a Messa la domenica: una pennellata colorata per ogni uomo�. �Ci sono quadri da cui emerge una complessit� interiore che non ti aspetti� dice Vittorio Scelzo, coordinatore del �settore disabili� della Cei. �Ci� conferma solo una cosa � conclude -la fede non dipende dall'intelligenza, perch� va da cuore a cuore�.

Angela Napoletano