(ANSA) - NAPOLI, 2 APR - Cinquecento volontari, un movimento di �scuole del Vangelo�, 200 bambini e preadolescenti, italiani e rom, impegnati nella scuola della pace, 'amicizia' verso 700 anziani, una residenza, nel centro cittadino, per chi non � pi� giovane, 3 centri pomeridiani dove circa 50 disabili si incontrano, assistenza a circa 400 senza fissa dimora e l'apertura di una scuola "Massignon" con corsi di lingua per stranieri che conta circa 600 iscritti ogni anno.
Sono i numeri della Comunit� di Sant'Egidio a Napoli che quest'oggi, nel corso di una funzione solenne in Duomo, ha festeggiato, anche nel capoluogo campano, i suoi quarant'anni.
All'interno della comunit�, arrivata a Napoli nel 1973, l'anno del colera, confluiscono persone di tutte le et� e condizioni che condividono la preghiera, la tensione della comunicazione del Vangelo nella vita quotidiana e l'amicizia verso i poveri.
"Cari amici di Sant'Edigio - ha spiegato l'arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe - anche a Napoli non avete conosciuto altro confine che quello della carit�. Ma anche questa citt�, in qualche modo, vi ha dato molto. Nella prospettiva della speranza per l'umanit� devastata da tanti confini, voi avete raccolto da Giovanni Paolo II, lo �Spirito di Assisi�. Quello spirito, che nel grande incontro delle religioni per la pace, svoltosi qui ad ottobre scorso, � divenuto �Spirito di Napoli�. La nostra citt� ha una storia ed una vocazione nel Mediterraneo. Come afferm� Andrea Riccardi nell'incontro di presentazione della mia lettera �Il sangue e la speranza� Napoli non � un problema per l'Italia. Ma soprattutto, pu� essere, e deve essere- una risorsa, per l�Italia e per l'Europa".
Sepe ha inoltre sottolineato che la metropoli partenopea sar� attenta a che i popoli e gli uomini cerchino la pace. "I gravi problemi di Napoli - ha ripreso - non ci distolgono dall�attenzione ai gravi problemi del mondo: pi� si diffonder� l�amore per gli altri, per il mondo, pi� facilmente si affronteranno anche i problemi della nostra citt�. Come voi amate dire: 'mai nessuno � tanto povero da non poter aiutare un povero. E noi a Napoli siamo ricchi d tante risorse. prima di tutti la voglia di non vivere una vita meschina. Dal pulpito, dinanzi a circa 2000 persone tra cui il sindaco ed il prefetto di Napoli, Rosa Russo Iervolino ed Alessandro Pansa, il presidente della Provincia, Dino Di Palma, il procuratore capo, Giovandomenico Lepore, il comandante provinciale dei Carabinieri, Gaetano Maruccia, il presidente della Corte d�Appello del tribunale di Napoli, Raffaele Numeroso, il presidente dell'Unione degli Industriali di Napoli, Gianni Lettieri, il direttore del carcere di Poggioreale, Salvatore Acerra, numerosi vescovi ed il cardinale Michele Giordano e molti altri, il fondatore della Comunit� di Sant'Egidio, Andrea Riccardi ha ripercorso i 35 anni all'ombra del Vesuvio.
"Ricordo i nostri primi passi qui - ha detto - I tempi delle speranze, del cardinale Ursi, di quando muovevamo i primi passi qui. Per noi � un onore ed una gioia che la nostra festa si svolga nel cuore della chiesa di Napoli. La vita piccola ma sentita della nostra comunit� all'interno di questa citt� vuole essere un fermento di speranza che si unisce alla grande speranza di Napoli per la sua crescita. La nostra comunit� � radicata all'interno di questa citt� e la sente come un luogo di speranza. Napoli � cresciuta e non bisogna essere rassegnati nei confronti di questa citt� anche se cresce in modo diverso da altre citt�. Napoli � cresciuta e lo abbiamo visto anche durante le giornate di ottobre quando personalit� di tutti i tipi erano qui ed hanno vissuto Napoli come uno spazio d'incontro, di pace, di speranza".(ANSA).
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