Quaranta anni ma non li dimostra. La comunit� di Sant'Egidio festeggia questa sera nel Salone arcivescovile di Napoli, al termine di una celebrazione presieduta dall'arcivescovo della citt�, cardinale Sepe, cui prendono parte 6 vescovi e il fondatore Andrea Riccardi, la presenza e l'impegno per la citt� di Napoli. Nata a Roma nel 1968 la comunit� � oggi diffusa in oltre 70 paesi del mondo con pi� di cinquantamila membri. A Napoli ha cominciato la sua attivit� in un anno decisamente particolare: era il 1973 e in citt� imperversava il colera. Il primo impegno nella realt� partenopea e' stato a favore dei bambini e dei minori, impegno a cui la Comunit� � rimasta fedele nel tempo. "Le Scuole Popolari, come allora si chiamavano - spiega don Gino Battaglia, responsabile napoletano della Comunit� - presenti in alcuni dei quartieri periferici del centro storico pi� ''a rischio"', hanno rappresentato per migliaia di bambini nel corso di questi 35 anni uno spazio di libert� e di crescita umana e culturale alternativi a quelli proposti da contesti sociali e ambientali degradati". Attualmente la principale attivit� con i minori, la scuola della pace, rappresenta un punto di riferimento formativo per circa 200 bambini e preadolescenti, italiani e rom, compresi tra i 4 e i 15 anni, con interventi di recupero e prevenzione del disagio scolastico e sociale. A Napoli lavorano circa 500 membri della Comunit� di tutte le et� e condizioni che condividono la preghiera e l'amicizia con i poveri.
L'attenzione alle realt� pi� deboli si � concretizzata attraverso una particolare propensione verso la vita degli anziani. Attualmente vengono seguiti nelle case o in istituto, circa 700 anziani. Nel centro di Napoli in un grande appartamento acquistato dalla Comunit�, � stata realizzata una residenza per anziani, per sottrarre almeno qualcuno al triste destino dell'istituzionalizzazione. Attualmente gli ospiti sono quattro.
Tre centri pomeridiani dove circa 50 disabili si incontrano e lavorano � l'impegno di Sant'Egidio per i disabili mentali. "Le scuole di pittura danno loro modo di esprimere, con l'ausilio di tecniche e procedure originali e non di rado con risultati artisticamente rilevanti, il proprio mondo interiore, spesso represso e inascoltato"�, aggiunge Battaglia. Pi� recente, ma ormai ampiamente consolidato � stato l'incontro con gli immigrati poveri, che anche a Napoli sono molto numerosi.
L'apertura della Scuola "Louis Massignon" con corsi di lingua italiana per stranieri e' stata la risposta alla domanda di accoglienza e integrazione proveniente dai tanti immigrati in cerca di futuro: circa 5000 sono stati gli stranieri che hanno frequentato la scuola dal 1987 ad oggi. Un altro impegno, divenuto negli anni sempre pi� consistente, � quello a favore dei senza fissa dimora: i membri della comunit� seguono circa 400 persone, nelle stazioni principali della citt�, in centro, nella zona orientale, a Secondigliano e nel quartiere del Vomero, fornendo loro pasti, con distribuzioni serali, assistenza, vestiti, coperte, medicine. Quattro giorni alla settimana gruppi di Sant'Egidio si recano negli angoli della citt� per portare pasti caldi, bevande, coperte.
Da segnalare, infine, una presenza accanto ad alcuni malati di Aids, italiani e stranieri, e ai detenuti, in particolare nel carcere di Poggioreale. Le giornate di preghiera per la pace del 21-23 ottobre 2007, organizzate da Sant'Egidio con l'Arcidiocesi di Napoli, hanno consolidato il rapporto di amicizia e attenzione con la citt�.
Elena Scarici
|