Comunità di S.Egidio


 

03/04/2008

I SAGGI CURATI DA IMPAGLIAZZO
Gli zingari e la memoria responsabile

 

Il genocidio degli ebrei nel cuore del Novecento ha generato nella coscienza collettiva un ripensamento sulla presenza del popolo ebraico in Europa e un rifiuto netto di ogni forma di antisemitismo. Lo stesso non � accaduto nei confronti degli zingari, sterminati a centinaia di migliaia durante il nazismo. L�ostilit� e il disprezzo nei confronti di rom, sinti, camminanti, non accenna a diminuire in Italia e, anzi, aumenta in concomitanza di episodi di cronaca che hanno come protagonista negativo �lo zingaro�. La pubblicazione del piccolo ma denso libro curato da Marco Impagliazzo e intitolato Il caso zingari (Leonardo International, pagg. 126, euro 12, introduzione di Andrea Riccardi, testi di Impagliazzo, Amos Luzzatto, Giovanni Maria Flick, Paolo Morozzo della Rocca), pone il problema di un rinnovato approccio alla questione tra storia, memoria e politiche del presente. � un libro - afferma Andrea Riccardi nell�introduzione - che �vuol essere un contributo a una cultura politica di ampio respiro, non appiattita sull�emozione del momento o sugli archetipi del nemico�. Vi si trova una proposta concreta: ripensiamo le politiche per gli zingari a partire dall�investimento sui pi� giovani, dalla scuola, dall�inserimento delle famiglie nei tessuti urbani, senza ghettizzazioni. Appare difficile, perch� la presenza degli zingari in Italia � spesso sovrastimata e la difficolt� nei rapporti con i non zingari, i gag�, � percepita come un problema pi� grande di quello che realmente �. Il libro sfata molti miti, ricordando - in un acuto saggio di Giovanni Maria Flick - che gli zingari sono cittadini europei e che �si pu� essere abusivi su un terreno o su tutti i terreni, ma non si pu� essere abusivi sulla Terra, tantomeno in Europa�. Sono smascherati molti pregiudizi contro gli zingari che, ricorda nel suo saggio Amos Luzzatto, hanno colpito nei secoli passati anche gli ebrei. Luzzatto parla di ebrei e zingari �uniti nella persecuzione�, vittime entrambi nel corso dei secoli di �esclusione, isolamento, persecuzioni, espulsioni ripetute�. Eppure, per i popoli europei la conoscenza e l�accettazione reciproca divengono sempre pi� una necessit� dopo la creazione dell�Unione europea. Nel saggio pi� strettamente giuridico, di Paolo Morozzo della Rocca, vi sono dati interessantissimi, utili per comprendere le reali dimensioni della presenza degli zingari in Italia e della loro condizione. Appare evidente la disillusione nei confronti degli zingari, che sono considerati �irrecuperabili�. �Perch� - si chiede allora Andrea Riccardi - in un�Italia che accetta tutte le minoranze e tutti i tipi di vita minoritari, la minoranza zingara diventa cos� impossibile da gestire nel quadro del vivere insieme? Forse, perch� � una minoranza di poveri, esclusivamente di poveri, dietro a cui non c�� nessun paese, nessun governo�. Il rischio � quello di passare dall�emarginazione alla criminalizzazione di un intero popolo, che � s� minoranza ma che � al tempo stesso parte della popolazione italiana (circa 70mila dei 130-140mila zingari presenti in Italia sono di cittadinanza italiana, quindi oltre il 50%). Di grande interesse � anche il saggio storico, scritto da Marco Impagliazzo, che introduce una categoria storiografica nuova nel dibattito italiano: l�antigitanismo. Dare un nome all�ostilit� contro gli zingari vuol dire riconoscerne la carica razzistica, il portato di pregiudizi ancestrali, l�elemento irrazionale. L�antigitanismo si � nutrito nei secoli degli stessi stereotipi che hanno fondato l�odio contro altre minoranze, contro ogni alterit�, in Europa e nel mondo. Per questo si pu� parlare di un vero e proprio caso legato alle popolazioni zingare. �Il vero �caso zingari�, cui occorre trovare urgente rimedio, - nota Impagliazzo - � quello di sette secoli di persecuzione, angherie, intolleranza, razzismo, e infine genocidio, con cui l�Europa e gli europei non hanno fatto i conti�. � giunto il tempo di assumere la responsabilit� della memoria di ci� che � accaduto in Europa nel Novecento, di riconoscere la lunga sofferenza di questo popolo e di considerare l�antigitanismo un tab�, come giustamente accade nei confronti dell�antisemitismo.

Valerio De Cesaris