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07/04/2008 |
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�Un pellegrinaggio alla memoria dei martiri del XX secolo, innumerevoli uomini e donne, noti e ignoti che, nell�arco del Novecento, hanno versato il loro sangue per il Signore�. Cos� il Papa ha definito oggi la visita alla Basilica di San Bartolomeo, destinato da Giovanni Paolo II �ad essere luogo della memoria dei martiri del 900 e da lui affidato alla Comunit� di Sant�Egidio�, che quest�anno celebra i 40 anni. �In questo luogo carico di memorie � ha proseguito Benedetto XVI - ci chiediamo: perch� questi nostri fratelli martiri non hanno cercato di salvare a tutti i costi il bene insostituibile della vita? Perch� hanno continuato a servire la Chiesa, nonostante gravi minacce e intimidazioni?� �Ogni testimone della fede � la risposta del Pontefice � � pronto a sacrificare la vita per il Regno. In questo modo si diventa amici di Cristo; cos� ci si conforma a Lui, accettando il sacrificio fino all�estremo, senza porre limiti al dono dell�amore e al servizio della fede�. �In questa basilica, dove sono custodite le reliquie dell�apostolo Bartolomeo e dove si venerano le spoglie di S. Adalberto � le parole del Santo Padre - sentiamo risuonare l�eloquente testimonianza di quanti, non soltanto lungo il 900, ma dagli inizi della Chiesa vivendo l�amore hanno offerto nel martirio la loro vita a Cristo�. �Nella sconfitta, nell�umiliazione di quanti soffrono a causa del Vangelo, agisce una forza che il mondo non conosce: � la forza dell�amore, inerme e vittorioso anche nell�apparente sconfitta�. Lo ha detto il Papa, facendo una sosta presso i sei altari della Basilica di S. Bartolomeo, che �ricordano i cristiani caduti sotto la violenza totalitaria del comunismo, del nazismo, quelli uccisi in America, in Asia e Oceania, in Spagna e Messico, in Africa�. In questo modo, per Benedetto XVI, �ripercorriamo idealmente molte dolorose vicende del secolo passato�, in cui �tanti sono caduti mentre compivano la missione evangelizzatrice della Chiesa�, altri �sono stati uccisi in odio alla fede�, e �non pochi si sono immolati per non abbandonare i bisognosi, i poveri, i fedeli�. �Sono tanti!�, ha esclamato il Pontefice, ricordando che Giovanni Paolo II li aveva definiti �un grande affresco dell�umanit� cristiana del ventesimo secolo�. �La testimonianza di Cristo sino all�effusione del sangue parla con voce pi� forte delle divisioni del passato�, ha ripetuto Benedetto XVI, e ha aggiunto: �Apparentemente sembra che la violenza, i totalitarismi, la persecuzione, la brutalit� cieca si rivelino pi� forti, mettendo a tacere la voce dei testimoni della fede, che possono umanamente apparire come sconfitti della storia�, ma in �Ges� risorto comprendiamo il senso del martirio�. �Anche questo XXI secolo si � aperto nel segno del martirio�, perch� �quando i cristiani sono veramente lievito, luce e sale della terra, diventano anche loro, come avvenne per Ges�, oggetto di persecuzioni; come Lui sono segno di contraddizione�. Lo ha detto il Papa, che nella parte finale della visita alla Basilica di S. Bartolomeo ha fatto notare che �la convivenza fraterna, l�amore, la fede, le scelte in favore dei pi� piccoli e poveri, che segnano l�esistenza della comunit� cristiana, suscitano talvolta un�avversione violenta�. �Quanto utile guardare alla luminosa testimonianza di chi ci ha preceduto nel segno di una fedelt� eroica sino al martirio!�, ha esclamato Benedetto XVI, citando �la memoria di tanti testimoni della fede, caduti in tempi recenti� custodita nella Basilica. Poi l�invito agli �amici della Comunit� di Sant�Egidio�: �Guardando a questi eroi della fede � ha esortato il Santo Padre - sforzatevi anche voi di imitarne il coraggio e la perseveranza nel servire il Vangelo, specialmente tra i poveri. Siate costruttori di pace e di riconciliazione fra quanti sono nemici o si combattono. Nutrite la vostra fede con l�ascolto e la meditazione della Parola di Dio, con la preghiera quotidiana, con l�attiva partecipazione alla Santa Messa�, in modo da �contribuire a costruire un mondo pi� fraterno�.
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