Comunità di S.Egidio


 

08/04/2008

Il Papa: dai martiri un messaggio di speranza �La forza dell�amore sfida e vince la morte�
L�omaggio ai testimoni delle fede �Un affresco delle Beatitudini�

 

Roma: Benedetto XVI accolto ieri a San Bartolomeo all�Isola Tiberina. La Basilica, affidata da Giovanni Paolo II alla Comunit� di Sant�Egidio, � �memoriale� dei martiri del �900

Quasi come un�unica grande processione. Quella informale e festosa che accompagna il Papa al suo arrivo sulla piazzetta davanti alla Basilica di San Bartolomeo all�Isola Tiberina. E quella ideale dei tredicimila cristiani di diverse confessioni, nuovi 'martiri' del XX secolo, di cui l�antico tempio al centro di Roma conserva la memoria, dopo il Giubileo del 2000. Per questo Benedetto XVI � venuto. Per ricordare i testimoni della fede degli ultimi 110 anni. E rendere, dunque, sempre presente questo �affresco delle beatitudini vissuto fino allo spargimento di sangue�. In definitiva per sottolineare che, come quello appena concluso, �anche questo XXI secolo si � aperto nel segno del martirio�. Il Pontefice rende omaggio ai testimoni con le parole del suo discorso, ma soprattutto con la preghiera.

Per questo l�insieme della celebrazione della Parola, svoltasi ieri pomeriggio in una delle pi� belle Basiliche romane, affidata da 15 anni alla Comunit� di Sant�Egidio (che cura anche la memoria dei testimoni della fede), trasmette nel suo complesso un messaggio di speranza. �� vero � fa notare Benedetto XVI � apparentemente sembra che la violenza, i totalitarismi, la persecuzione, la brutalit� cieca si rivelino pi� forti, mettendo a tacere la voce dei testimoni della fede, che possono umanamente apparire come sconfitti della storia�. Ma Ges� risorto, aggiunge il Papa, �illumina la loro testimonianza. Nella sconfitta, nell�umiliazione di quanti soffrono a causa del Vangelo, agisce una forza che il mondo non conosce. � la forza dell�amore � sottolinea il Pontefice � che sfida e vince la morte�. La persecuzione, del resto, spiega ancora Papa Ratzinger, � in un certo senso un segno di vitalit� della Chiesa. E si verifica �quando i cristiani sono veramente lievito, luce e sale della terra�. �La convivenza fraterna, l�amore, la fede, le scelte in favore dei pi� piccoli e poveri, che segnano l�esistenza della Comunit� cristiana, suscitano infatti talvolta un�avversione violenta�.

Le parole del Papa ricevono una significativa conferma visiva anche dall�icona dei nuovi martiri che campeggia alle sue spalle, mentre egli pronuncia il proprio discorso all�interno della Basilica gremita (vi sono numerosi cardinali e vescovi � tra gli altri il vicario per Roma, Camillo Ruini, il presidente del Pontificio Consiglio per i laici, Stanislaw Rylko, il segretario generale della Cei, Giuseppe Betori, e il nunzio in Italia, Giuseppe Bertello � e fuori, sulla piazzetta, migliaia di fedeli assiepati lungo le transenne che seguono attraverso i maxischermi). L�autrice dell�icona, Renata Sciach�, vi ha raffigurato vittime dei lager nazisti e sovietici, singoli testimoni, come il patriarca Tichon della Chiesa ortodossa russa, monsignor Romero, e Dietrich Bonhoeffer, fino a giungere ai nostri giorni, con la figura di don Giuseppe Puglisi. Sono gli stessi 'nuovi martiri' ricordati dai sei altari laterali, presso i quali, finita l�omelia, Benedetto XVI si reca, sostando brevemente in preghiera. Accanto a quello delle vittime dell�Asia e dell�Oceania c�� la sorella di don Andrea Santoro, Maddalena, che gli porge un cero acceso. �Sono uomini e donne che non hanno vissuto per s�, aveva sottolineato Andrea Riccardi, nel suo saluto al Papa, pochi minuti prima. Era stato, infatti, il Fondatore di Sant�Egidio, insieme al cardinale Ruini, al vescovo di Terni-Narni-Amelia, Vincenzo Paglia, e al presidente della Comunit�, Marco Impagliazzo, ad accogliere il Pontefice al suo arrivo e ad accompagnarlo in Basilica, dove aveva trovato posto anche l�ex capo dello Stato, Francesco Cossiga. Poi, davanti all�assemblea riunita per la preghiera, Riccardi aveva ricordato come questi uomini e queste donne siano stati �scandalo per il mondo del �900, che ha fatto sua suprema legge il 'salva te stesso', gridato a Ges� sotto la croce. Tale � ancora il mondo del nostro secolo.

E purtroppo tanti cristiani sono ancora uccisi�. Infine Riccardi aveva ringraziato il Papa per la sua visita (�Siamo toccati che essa avvenga nel 40� anno di Sant�Egidio�) e ripercorso brevemente l�esperienza di questi quattro decenni, a partire dal �68, quando �uno slancio vitalistico animava le giovani generazioni per fare un mondo migliore�. Uno slancio �rifluito invece in un pesante ripiegamento�. �In quella temperie � aveva detto il fondatore della Comunit� oggi presente in 70 Paesi � sentimmo di non farci guidare da noi stessi. Siamo stati preservati dal freddo delle ideologie, dal calore bruciante del vivere per s�. Siamo stati guidati sulla via dell�amore�.

Soprattutto per i poveri. �E i poveri ci hanno dato tanto�.

Anche il Papa, in un breve saluto pronunciato sulla piazza, ringrazia Sant�Egidio �per l�attenzione agli ultimi e per la ricerca della pace. L�esempio dei martiri che abbiamo ricordato, continui a guidare i vostri passi, perch� siate veri amici di Dio e autentici amici dell�umanit�. Quindi Benedetto XVI si congeda, non senza un saluto agli ammalati e al personale del vicino ospedale Fatebefratelli (molti dei quali sono affacciati alla finestre). Ma gli ultimi sorrisi li riserva ai tanti bambini presenti che gli stringono le mani. I nuovi cristiani del XXI secolo.

Tredicimila le vittime cristiane ricordate nel santuario �Solo apparente la vittoria di violenza, totalitarismi e persecuzioni�

Mimmo Muolo