I fiori, la musica, gli striscioni e gli applausi: e la folla, tanta folla. E' stata una festa ieri pomeriggio la visita di Papa Benedetto XVI alla chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina, per i 4o anni della Comunit� di S. Egidio, cui 15 anni fa papa Wojtyla affid� la basilica per farne un memoriale dei nuovi martiri cristiani.
�Cari amici di S.Egidio - esordisce il Papa, in mozzetta bianca damascata e bordata di ermellino - voi avete mosso i primi passi proprio qui a Roma negli anni difficili dopo il 68. Figli di questa Chiesa che presiede nella carit�, avete poi diffuso il vostro carisma in tante parti del mondo. La Parola di Dio, l'amore per la Chiesa, la predilezione per i poveri, la comunicazione del Vangelo sono state le stelle che vi hanno guidato testimoniando, sotto cieli diversi, l'unico messaggio di Cristo�. Ma poi il Papa prosegue a braccio: �Vi ringrazio per la vostra opera apostolica; per l'attenzione agli ultimi e per la ricerca della pace. L'esempio dei martiri continui a guidare i vostri passi, perch� siate veri amici di Dio e dell'umanit� . A ricordare i nuovi martiri ci sono le reliquie e i ricordi nelle 6 cappelle laterali: in ciascuno il Papa durante la messa ha acceso un cero. Al suo fianco c'era anche Maddalena Santoro, sorella di don Andrea, il sacerdote romano ucciso nella sua chiesa di Trebisonda, in Turchia, nel 2006. Una delle cappelle custodisce proprio la sua stola e il calice con cui celebrava.
Andrea Riccardi, storico fondatore di S. Egidio, ripercorre gli inizi, quei giovani che �cercavano un mondo nuovo e compresero invece di doversi rinnovare personalmente e sempre�, mentre il '68, �nato da uno slancio vitalistico per un mondo migliore � rifluito in un pesante ripiegamento�. E ricorda anche, con il Papa, i tanti martiri cristiani contemporanei. Poco prima delle 19 � tutto finito: il Papa rientra in Vaticano, il traffico sul lungotevere rifluisce. Sulla piazza resta l'orchestrina della Comunit� a suonare: �Ci� che conta � la vita, vieni e vedi la forza che ha�.
Ester Palma
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