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13/04/2008 |
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La visita a San Bartolomeo all'Isola e l'incontro con Sant'Egidio nel 40� |
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�Nella sconfitta, nell�umiliazione di quanti soffrono a causa del Vangelo, agisce una forza che il mondo non conosce: �Quando sono debole � esclama l�apostolo Paolo �, � allora che sono forte (2 Cor 12,10)�. � la forza dell�amore, inerme e vittorioso anche nell�apparente sconfitta. � la forza che sfida e vince la morte�. Lo ha affermato Benedetto XVI il 7 aprile, in occasione della visita alla basilica di San Bartolomeo all�Isola Tiberina, dove sorge il Memoriale dei testimoni della fede del nostro tempo, voluto da Giovanni Paolo II e affidato alla Comunit� di Sant�Egidio, che quest�anno festeggia il quarantennale della fondazione. �Anche questo XXI secolo � ha aggiunto il Papa � si � aperto nel segno del martirio. Quando i cristiani sono veramente lievito, luce e sale della terra, diventano anche loro, come avvenne per Ges�, oggetto di persecuzioni. Come Lui sono �segno di contraddizione��. Il Santo Padre, accolto da canti e sventolio di fazzoletti nella piccola piazza antistante la basilica gremita di fedeli, di cui gran parte rappresentati dai tanti amici di Sant�Egidio � anziani, immigrati, bambini, Rom, disabili � ha presieduto la liturgia della Parola. Al rito hanno preso parte anche il cardinale vicario Camillo Ruini e diversi vescovi, tra cui monsignor Vincenzo Paglia (diocesi di Terni-Narni-Amelia), consigliere spirituale della Comunit� di Sant�Egidio. Lo storico Andrea Riccardi, fondatore del movimento, all�inizio ha salutato il Pontefice: �Vostra Santit� onora la memoria dei martiri, le cui esistenze parlano di un amore forte come la morte. Uomini e donne che non hanno vissuto per s�: scandalo per il mondo del Novecento, che ha fatto sua suprema legge il �salva te stesso�, gridato a Ges� sotto la Croce. Siamo toccati dal fatto che la Sua visita avvenga nel quarantesimo anno di Sant�Egidio, come un dono prezioso. Nati a Roma sentiamo un affetto filiale per Vostra Santit�, Vescovo di Roma e, dov�� Sant�Egidio nel mondo, c�� sempre un po� di Roma�. Dopo aver salutato le autorit� presenti, tra cui Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica, il Papa ha sostato in preghiera davanti all�altare maggiore, dove sono conservate le reliquie dell�apostolo e martire San Bartolomeo e dove � stata collocata l�icona dei �Nuovi martiri�: vi � raffigurata anche la fucilazione, per mano dei coloni italiani, del patriarca dei copti d�Etiopia, Abuna Petros, e quella di Zeferino, zingaro ucciso durante la guerra civile spagnola. Benedetto XVI ha poi acceso un cero in ognuna delle sei cappelle laterali che contengono reliquie e cimeli dei testimoni della fede: in quella dove sono custodite la stola e il calice di don Andrea Santoro, sacerdote della diocesi di Roma assassinato nel 2006 in Turchia, ha incontrato la sorella del presbitero, Maddalena. Il Santo Padre ha quindi scoperto una targa commemorativa della visita nel portico della basilica dove, alla fine della cerimonia, ha salutato i responsabili della Comunit� romana e alcune delegazioni nazionali e internazionali, rivolgendo infine ai presenti un saluto e un ringraziamento, esteso anche al vicino ospedale Fatebenefratelli: �La Parola di Dio, l�amore per la Chiesa, la predilezione per i poveri, la comunicazione del Vangelo sono state le stelle che vi hanno guidato testimoniando, sotto cieli diversi, l�unico, comune messaggio di Cristo. Vi ringrazio per questa vostra opera apostolica; vi ringrazio per l�attenzione agli ultimi e per la ricerca della pace, che contraddistinguono la vostra Comunit�.
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