Una vita al di fuori delle regole sociali, e spesso una morte in completa solitudine, accompagnata da problemi burocratici: come e dove seppellire i senzatetto, di cui spesso si ignorano nazionalit�, eventuali parentele, fede religiosa?
Cinquanta clochard �romani� riceveranno una degna sepoltura grazie a un accordo firmato ieri fra Ama, Comunit� di Sant'Egidio e Caritas. A segnalare i nominativi di persone decedute in stato di grave indigenza, e prive di familiari in grado di provvedere agli oneri della cerimonia funebre e della sepoltura, saranno la Caritas diocesana e la Comunit� di Sant'Egidio. L'Ama si impegner� a coprire le spese funerarie per le persone segnalate, avvalendosi della propria agenzia di onoranze funebri, e provveder� alla loro sepoltura nei cimiteri capitolini.
Il protocollo d'intesa � stato siglato ieri a Palazzo Leopardi dal presidente di Ama, Giovanni Hermanin, dal vice direttore della Caritas diocesana di Roma, monsignor Angelo Bergamaschi, e dall'amministratore della Comunit� di Sant'Egidio, Gianni La Bella Le due associazioni di solidariet� con gli ultimi e gli emarginati forniranno, insieme ai dati identificativi, anche la confessione religiosa dei defunti, cercando di reperire informazioni nei luoghi abitualmente frequentati dai barboni. Si potr� cos� eventualmente deciderne la sepoltura nel cimitero ebraico, o, se di fede islamica, nel settore destinato a questa fede.
L'accordo segue una precedente intesa, siglata a marzo 2005, che � stata poi recepita in occasione del rinnovo del contratto di servizio fra Ama e Comune di Roma per la gestione dei Servizi funebri e cimiteriali per gli anni 2006-2011.
Gi� una cinquantina i clochard a cui � stata data, all'indomani di quell'iniziativa, urla degna sepoltura: una lapide, una scritta, dei fiori posati da qualche mano pietosa sulla tomba di chi non ha avuto una vita facile.
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