Comunità di S.Egidio


 

19/04/2008

Il caso: il Comune si appresta a dare un alloggio a un gruppi di zingari in via dei Laminatoi
L'inserimento dei rom � positivo per tutti

 

Stiamo assistendo da alcuni anni al fenomeno sempre pi� evidente di persone che fanno i conti ogni giorno con la mancanza o la carenza di mezzi di sostentamento: uomini e donne che fino a cinque o sei anni fa stavano abbastanza bene e riuscivano a rispondere in modo decoroso a tutte le esigenze della vita quotidiana, ma ora non riescono pi� ad arrivare a fine mese. Non voglio soffermarmi sulle cause o sulle responsabilit� nazionali e internazionali. Semplicemente registro una situazione. Il primo problema � quello della casa, insormontabile per tante persone che vivono condizioni di fragilit� o sofferenza. Ma c'� anche chi, semplicemente, si trova in difficolt� per accedere a servizi ai quali avrebbe diritto, a causa di una serie infinita di complicazioni burocratiche.

Le fasce di reddito medie e medio basse non ce la fanno, ma oggi bisogna riconoscere che il passaggio dalla lira all'euro, se ha certamente portato conseguenze nei bilanci di tante famiglie, ha per� consentito di raggiungere una stabilit� che prima non c'era e i problemi dell'economia internazionale sono mitigati dall'appartenenza al club europeo. Pensare di dare un'abitazione ai nomadi, in questa situazione di povert� diffusa, � un lusso che Genova

non si pu� permettere? La casa � un diritto di tutti, lo dico in termini di solidariet� e civilt�. Ma anche ragionando in modo utilitaristico, bisogna considerare che i benefici dell'appartenenza all'Ue comportano alcuni oneri e la libera circolazione delle merci e delle persone ha avuto anche la conseguenza di favorire l'arrivo di flussi migratiori dall'Est, in particolare dalla Romania. Vengono da situazioni molto difficili, qualcuno � in cerca di una sistemazione pi� dignitosa. Altri cercano di garantirsi, con un periodo di lavoro o la raccolta di offerte, una ricchezza sufficiente ad affrontare il momento difficile del loro Paese. Se anche i mass media danno molto risalto alla loro presenza, bisogna riconoscere per� che numericamente il fenomeno � limitato: si parla, in Italia, di una cifra di 250 mila persone, a Genova forse 450 unit�. La comunit� storica � ormai bene inserita, i giovani hanno un buon livello di frequenza scolastica, molti adulti hanno un lavoro. Tuttavia una comunit� cos� esigua � percepita con una ostilit� crescente. La scelta del Comune di assegnare loro una sistemazione � positiva: le condizioni dignitose di vita e la non-dispersione sul territorio rappresentano una garanzia per questi nuclei rom e possono facilitare la convivenza pacifica con la comunit� locale.

Andrea Chiappori