LA SOLUZIONE c'�: se il meccanismo delle adozioni a distanza funziona per i bambini africani, perch� non dovrebbe funzionare con i bambini zingari? Basta che ognuno di noi - quelli che credono nel rispetto reciproco dell'uomo, quelli che credono sia loro dovere aiutare chi soffre
si impegni per dare una borsa di studio ad un bambino nomade. Sar� un modo per aiutare la famiglia e, quindi, per evitare l'accattonaggio�. Marco Impagliazzo, 46 anni, � docente di Storia contemporanea nell'Universit� per stranieri di Perugia, � studioso del fenomeno religioso in Europa ma �, soprattutto, presidente della Comunit� di Sant'Egidio. Domani pomeriggio (l'appuntamento � alle 17,15 al teatro della Giovent� di via Cesarea) tirer� le conclusioni di un convegno, sul "caso zingari" che prender� l'avvio proprio dalla presentazione di un suo libro e al quale parteciperanno il presidente della Fondazione per la Cultura Luca Borzani, il presidente del "Primo Levi" Ariel Dello Strologo, l'autore e attore Pino Petruzzelli e il segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti, Agostino Marchetto. Proprio da Genova, mentre in tutta Europa infuriano le polemiche su come vengono trattati i Rom nel nostro Paese, Impagliazzo lancer� la sua proposta-provocazione. Che anticipa a Repubblica.
�Il caso zingari � tema di grandissima attualit�, trattato sempre pi� frequentemente con toni incattiviti e violenti ma, spesso, in modo superficiale e poco informato - spiega Impagliazzo - Noi proviamo a portare una voce diversa ed equilibrata, basata sull'esperienza e l'incontro quotidiano con le comunit� nomadi�.
Il libro (e l'incontro che lo presenter� domani) �vogliono essere un contributo ad una coltura politica di ampio respiro, non appiattita sull'emozione del momento o sugli archetipi del nemico, nomade e straniero. Sono la rimeditazione di un dramma - quello dello sterminio sugli zingari ad opera dei nazisti, dopo una secolare persecuzione: da 25� a 500mila persone uccise nelle camere a gas- la discussione di un caso ma anche la proposta di un ripensamento delle politiche per gli zingari a partire dalla scuola, cio� dall'investimento sui pi� giovani�.
E arriviamo alla proposta concreta che avanza la Comunit� di Sant'Egidio: �Partiamo dai numeri: gli zingari in Italia sono 140 mila, 70mila dei quali italiani, la maggior parte di seconda o terza generazione. Vanno trattati esattamente come gli altri italiani: i medesimi diritti, i medesimi doveri. Tutti sappiamo che gli zingari sono percepiti come elemento di insicurezza, ma � proprio la mancata conoscenza del mondo zingaro a scatenare queste inquietudini�. E parlando di doveri e di diritti, evidentemente, bisogna partire dal basso, dai bambini. �Non devono fare accattonaggio e dobbiamo metterli in condizione di non farlo - spiega il presidente della Comunit� di Sant'Egidio. Il meccanismo della adozione a distanza", che va ovviamente verificato sul campo esattamente come accade
peri finanziamenti che vengono mandati alle popolazioni africane, potrebbe dare risultati ottimi e di massa�.
Ma la cronaca rilancia - come il dibattito del Parlamento europeo che vede il governo italiano nel mirino - anche �il disprezzo verso un intero popolo. L'antigitanismo ci rassicura che il nemico della nostra sicurezza � l�, davanti a noi, nei campi, sudicio, accattone, infido, ma in fondo debole, facilmente schiacciabile - ragiona Andrea Riccardi, che di Sant'Egidio �, da sempre, il motore - l'antigitanismo � un prodotto della paura delle nostre societ� e si alimenta di stereotipi antichi, oltre che dell'esperienza di un contatto, non sempre facile, molto particolare, con gli zingari�. Domani il dibattito genovese: facile prevedere polemiche.
Raffaele Niri
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