Proprio in seguito a queste manifestazioni di intolleranza, i campi dell'area sono stati sgomberati e i nomadi si sono dispersi sul territorio.
Quello di via Virginia Woolf aveva accolto una settantina di rom ed era uno dei pochi dell'area a non aver subito agguati incendiari, nei giorni della rivolta di Ponticelli. Le fiamme hanno distrutto soltanto una piccola parte dell'insediamento: nel mirino sono finite, ancora una volta, le baracche abbandonate, dove i nomadi avevano lasciato vestiti ed effetti personali. Il campo, uno dei sette presenti nel quartiere della periferia est di Napoli, si trova su un terreno di propriet� privata che appartiene a una societ�.
Intanto tengono banco i temi e i commenti di alcuni bambini di Ponticelli che hanno ritenuto giusti gli incendi dei campi Rom. �� "spaventoso" quanto avvenuto perch� fa capire come una certa demagogia e un certo estremismo ideologico riescano a colpire anche nella mente dei bambini�, la denuncia dell'Arcivescovo di Napoli.
�� necessario rispettare l'identit� di ognuno - ha sottolineato il cardinale Crescenzio Sepe - , ma quando questa identit� diventa chiusa, esclude l'altro, cadiamo nel "ghettismo"�. Quanto ai luoghi dove i rom abitano in Campania, "l'unica presenza da anni in questi campi � solo quella della Chiesa", ha denunciato Sepe.
�Nonostante i solleciti perch� si prendesse coscienza di questa realt�, non c'� stata risposta e poi � scoppiata la rivolta. L'unica istituzione che ha cercato di dare istruzione in loco, oltre ai parroci, � stata la Comunit� di Sant'Egidio�, ha concluso il porporato intervenendo alla presentazione del libro 'L'Italia e il caso zingari', promossa dalla stessa Comunit� di Sant'Egidio.
E i bambini di Ponticelli: �� vero che alcuni di noi pensano che sia giusto bruciare le baracche dei rom, ma sono in pochissimi, la stragrande maggioranza di noi bambini sa che non � la violenza la strada che dobbiamo intraprendere per cambiare le cose�.
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