Religione: ortodossa. Etnia: rom di Serbia. Lo zingaro � schedato, marchiato per razza. Nulla di simile si era mai visto dall'epoca delle leggi razziali. La Comunit� di Sant'Egidio mostra alla stampa la copia di quel documento di una settimana fa. Proviene da Napoli, campo rom della Centrale del latte. L'intestazione � ufficialissima: "Commissario delegato per l'emergenza insediamenti nomadi nella Campania". C'� tutto: la foto, le impronte digitali, il numero di passaporto, i dati anagrafici e due caselle che sovvertono i principi costituzionali con l'indicazione dell'etnia e del credo religioso. Non la cittadinanza, sia chiaro, ma precisamente la razza. Quelli di Sant'Egidio hanno reperito negli archivi storici un documento analogo: risale al regime fascista di Vichy in Francia.
Il governo ha il coraggio di definire una tale schedatura "censimento", come se si trattasse di un'innocua e anonima rilevazione Istat. Qualche rom si � illuso che quella registrazione potesse valergli un permesso di soggiorno. E invece si � candidato all'espulsione.
Cos� avanza minacciosa l'epoca Maroni. Nella comunit� cattolica trasteverina, che da anni svolge attivit� sociale tra gli zingari, non escludono denunce legali contro questa pratica di polizia. Hanno deciso per� di non contrapporsi pregiudizialmente a tutte le iniziative del governo confutandole piuttosto nel merito. Vorrebbero confrontarsi su una �piattaforma di buonsenso� e per questo si sforzano di prendere in parola il ministro degli Interni il quale, mentre impone le impronte digitali ai bimbi rom, sostiene di farlo nel loro interesse. La Comunit� di Sant'Egidio cerca almeno di mitigare gli effetti dell'operazione anti-rom. Di questi tempi gli interlocutori "sociali" sono quelli che sono e dunque anche un buon rapporto a Roma con il prefetto Mosca pare abbia evitato - cos� spiegano - che nella Capitale si verificassero schedature come quella di Napoli. �La sintonia con Mosca - ci dice il portavoce Mario Marazziti - � su basi giuridiche�, �non sulla simpatia personale�.
La decisione del governo di schedare i rom di tre citt� italiane �non � un censimento�, attaccano Marazziti e Marco Impagliazzo, presidente della Comunit�. Che censimento � una rilevazione limitata ad una porzione del territorio e solo a coloro che vivono nei campi mentre met� dei rom e sinti in Italia abita negli alloggi? Le dimensioni sono note da tempo: complessivamente i "nomadi" sono 130-150 mila, lo 0,25% della popolazione italiana. Per met� sono nostri connazionali di antico insediamento; i balcanici sono circa 70mila tra cui i romeni, ultimi arrivati e cittadini comunitari.
�La prescrizione di rilievi segnaletici obbligatori su base etnica - attaccano a Sant'Egidio - � chiaramente discriminatoria�. Non parliamo poi delle impronte digitali per i bambini. Chi pu� credere che servano ad accertare l'identit� dei genitori? I casi drammatici di sfruttamento esistono, ma vanno trattati dal Tribunale dei minori, come avviene per tutti. Per l'identificazione anagrafica nei campi non c'� bisogno di pratiche umilianti e inefficaci. Invece si corre dietro alle paure irrazionali. �La questione rom non � un'emergenza nazionale�, insiste Marazziti, se non sul versante opposto: la speranza di vita per un neonato zingaro � di 20-25 anni pi� corta rispetto ad un italiano medio. �Una condanna a morte�, la definiscono i cattolici di Sant'Egidio.
Domandiamo: vi risulta che il Papa abbia parlato di immigrati e rom durante i suoi incontri con Berlusconi e col sindaco di Roma Alemanno? Ovviamente non si pu� sapere. Si conoscono invece le dure condanne dei provvedimenti del governo espresse dalla fondazione Migrantes, dalla Caritas e dal Pontificio consiglio per i migranti. Intanto anche il presidente delle Acli Andrea Olivero denuncia la schedatura razziale dei nomadi. Ma proprio ieri il quotidiano dei vescovi Avvenire ha fatto masticare amaro questa parte del mondo cattolico. Ha pubblicato infatti una lunga intervista al ministro Maroni, ancora furioso per l'attacco al governo sferrato da Famiglia cristiana . �Non sono un Erode�, ribatte il leghista generosamente evidenziato nel titolo. Il giornale, benevolo, lo descrive seduto nel suo studio �sobrio� tra statuette di elefantino - poco padane - e accanto ad un cesto di frutta fresca. Natura morta e intervista comoda in cui Maroni spiega che vuole togliere i bimbi rom dai campi-lager.
Nelle gerarchie evidentemente c'� chi non sopporta certi impeti sociali contro il governo. Il vescovo di Crotone Domenico Graziani ha scelto il sito web della Milizia di San Michele Arcangelo per regolare i conti con Famiglia cristiana : �Ma che ne sanno loro?�, sbotta il prelato, quello � �buonismo cattolico�, dimenticano che �la sinistra cavalca la tigre dell'immigrazione clandestina� mentre le impronte ai bimbi rom �servono a dare loro un'identit� chiara�. Bravo Maroni.
La Comunit� di Sant'Egidio si preoccupa invece per quei rom nati in Italia figli o nipoti di cittadini della Jugoslavia, un paese che non esiste pi�. Vengono espulsi e poi rispediti indietro perch� non si sa dove mandarli, non hanno cittadinanza italiana visto che la nostra normativa � ferma ancora alla discendenza di sangue. Andrebbe cambiata o si potrebbe addirittura riconoscerli come cittadini dell'Europa unita. Nel frattempo - chiede la Comunit� - si conceda loro almeno lo status di apolide.
Fulvio Fania
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