COMUNICATO
STAMPA
Concerto per Amnesty International
Teatro Camploy - marted� 30 novembre 2004 - ore
21.00
Il 30
novembre 1786 il Granducato di Toscana fu il primo stato al
mondo ad abolire la pena di morte. In occasione di questo
anniversario e aderendo alla manifestazione "Citt�
per la Vita - Citt� contro la pena di morte" il gruppo
veronese di Amnesty International, con il patrocinio del Comune
di Verona (Assessorato alle Pari Opportunit�, Assessorato
ai Servizi Sociali e Assessorato al Patrimonio e alle Relazioni
Internazionali) e in collaborazione col gruppo ritmico vocale Chorus,
organizza un concerto marted�
30 novembre 2004 alle ore 21.00 al Teatro
Camploy (via Cantarane, 32 - Verona).
Il
concerto � ad ingresso libero e durante la serata un
rappresentante di Amnesty International far� un breve
intervento sul tema della pena di morte. Verranno anche recitati
brevi brani di Victor Hugo e di altri autori per sensibilizzare
l'opinione pubblica sul tema. Il comune di Verona, inoltre,
aderendo all'iniziativa illuminer�
nei giorni 28-29 e 30 novembre 2004 Castel S.Pietro.
Alla
fine dello spettacolo sar� possibile firmare le petizioni su
alcuni casi urgenti di persone condannate alla pena di morte e
per le quali Amnesty International chiede la commutazione della
pena. Al tavolo, oltre alla raccolta firme,
sar� disponibile materiale informativo per approfondire
le attivit� compiute da Amnesty International per la promozione
dei diritti umani.
Per Amnesty
International la pena di morte, anche se dimostrasse di
avere qualche forma di utilit�, � comunque inaccettabile in
quanto violazione del pi� fondamentale dei diritti umani:
quello alla vita; l'art. 3
della Dichiarazione
universale dei diritti umani del 1948 recita: "Ogni
individuo ha diritto alla vita, alla libert� ed alla sicurezza
della propria persona". Amnesty International ha sempre
affermato che la pena di morte viene applicata in maniera
sproporzionata nei confronti dei poveri o delle minoranze ed ha
documentato molte violazioni di questo tipo in vari paesi del
mondo. Sappiamo, infatti, che la pdm viene spesso applicata in
maniera arbitraria e discriminatoria sulla base del sesso o
dell'identit�, come nel caso delle leggi della Shari'a
sull'adulterio o sull'omosessualit�. Inoltre, l'uso della pena
di morte nei confronti dei minori o dei ritardati mentali viola
palesemente il diritto internazionale e le norme sui diritti
umani. Una societ� che promuove il rispetto dei diritti umani
non pu� in alcun modo applicare leggi capitali e utilizzare la
pdm come strumento di repressione del crimine. La pdm non � uno
strumento di giustizia.
Gr 029 Amnesty International
manuela Cengiarotti (Referente Pena di Morte - cell.
3470149516)
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